Dal 10 al 20 dicembre (tranne lunedì 14), per il 30ennale di Sala Assoli di Napoli, andrà in scena “Crave” di Sarah Kane, per la regia di Pierpaolo Sepe con Gabriele Colferai, Dacia D’Acunto, Gabriele Guerra, Morena Rastelli.
Lo spettacolo, prodotto dall’Associazione Casa del Contemporaneo, è la tappa finale di uno studio che il regista conduce da alcuni anni sulla drammaturgia dell’autrice britannica, prematuramente scomparsa nel 1999, e su quest’opera in particolare. Due le storie in evidenza, quella di A (author, abusator, actor), uomo anziano, che ha una storia malata, morbosa e violenta, con C (child), appena adolescente, che non sopporta di amare quell’uomo nonostante le sue violenze, e quella di M (mother), una donna sulla via della vecchiaia di cui ha un gran timore, che vuole un figlio a tutti i costi per non restare sola da vecchia, ma lo vuole senza amore, da B (boy), poco più che un ragazzo, che la rifiuta in modo umiliante, perché egli in realtà vorrebbe amore, ma non gliene viene dato. Emozioni esplorate non soltanto con inquietudine e desolazione, ma anche attraverso passaggi surreali e umoristici che condiscono gli scambi dialettici tra le quattro voci.
Dal 10 al 13 Dicembre “Crave” è in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano ed è uno spettacolo fuori abbonamento della stagione del Teatro Nuovo di Napoli.
Note di regia
“Qualsiasi modalità si scelga per mettere in scena un testo di Sarah Kane, lo si tradirà. Il motivo è insito nella scrittura stessa di Crave, in italiano tradotto come Febbre, che racchiude, nel suo titolo originale, il violento e inappagato desiderio dell’autrice per la vita, la bellezza e la verità. Un bisogno tanto irraggiungibile da portarne alla prematura scomparsa per sua stessa mano: una non scelta, l’incapacità assoluta di sopravvivere al mondo, propria delle anime fragili. “Non si è mai così forti come quando si sa di essere deboli”, se si accetta l’orrore, l’incapacità, il dolore, l’umanità. Dalla scrittura della Kane nasce un testo di parole incatenate, rapido susseguirsi di concetti spezzati e concitati, al teatro spetta il ruolo di trasformarlo in immagini, dar colore all’oscurità, ordine al caos e disordine alla riga. Interpretare e, dunque, tradire, con il desiderio, quello più assoluto. Crave è la febbre, il desiderio di vivere di quattro anime, rinchiuse in un mondo proprio, nell’incomunicabilità più assoluta che affrontano, soli, con un destino già segnato. D’altronde, cos’è la vita se non una parentesi concitata tra momenti di non esistenza? Vivere è un gioco, quello dello stare al mondo e “non sempre si può”, almeno non seguendo le proprie regole né tantomeno quelle altrui. La ricerca del sé si infrange contro il muro della realtà e non c’è pace, non c’è amore, non c’è perdono né riposo in questo inferno che chiamiamo vita“. Pierpaolo Sepe
CRAVE
di Sarah Kane
regia Pierpaolo Sepe
con Gabriele Colferai, Dacia D’Acunto, Gabriele Guerra, Morena Rastelli
scene: Francesco Ghisu
costumi: Annapaola Brancia d’Apricena
luci: Cesare Accetta
movimenti di scena: Chiara Orefice
aiuto regia: Emma Di Lorenzo
aiuto scenografa: Christina Psoni
datore luci: Paolo Petraroli
produzione “Casa del Contemporaneo”
foto di peperussofotografia
Orario spettacoli: 10, 11, 12 dicembre ore 20.30; domenica 13 dicembre ore 18.00; 15, 16, 17, 18, 19 dicembre ore 20.30; domenica 20 dicembre ore 18.00.
Info e prenotazioni: botteghino@teatronuovonapoli.it – 0814976267
botteghino@associazioneassoli.it – 081 19563943
Ester Veneruso