“Non ci sentivamo accettati, eravamo pseudo-depressi, ma non siamo scappati da Napoli che resta la nostra città (e il caffé è la cosa che ci manca di più dopo il mare). Ho iniziato a credere nel destino qualche mese fa. Il giorno prima che ci chiamasse la redazione di Amici per un provino avevamo preso un biglietto Ryanair per Londra. Ma per fortuna Francesco Sarcina ci ha segnalato ad Amic i, ci ha permesso di farci capire: per anni un sentiero pieno di sassi, e poi il talent è stato un tappeto. Ad Elisa abbiamo insegnato la “cazzimma”. Così i The Kolors, vincitori di Amici 2015, ospiti in studio a Radio Club 91 intervistati da Janpa Serino e Marta Marandola. Dopo aver autoprodotto molti album e dopo tante serate-gavetta ovunque, il trio con all’attivo oltre 500 concerti in due anni, hanno ripercorso le tappe della loro carriera musicale fatta anche di porte chiuse: “nessuna radio voleva puntare su di noi. Ebbene eravamo pronti a partire da zero, in un posto in cui le nostre ambizioni avevano modo di esistere. È un mestiere che si impara facendolo il nostro. E dobbiamo ringraziare Amici perché ci ha consentito di tradurre in un linguaggio comprensibile qualcosa che veniva etichettato come alternativo e underground, ossia un modo fine per dire che si cantava solo nelle cantine di tutte Italia dove mangi la peggiore roba: questo era prima di Amici”.
“Da quando siamo partiti il nostro sogno era di arrivare a tutti e la mia voce – ha sostenuto Stash – mi consente di cantare meglio in inglese. Renga mi ha permesso di testare la voce in italiano anche se sembravo un altro cantante: prima la lingua era un limite, oggi è una possibilità ulteriore. È stata una vittoria “Amici”, siamo riusci a far entrare nella testa delle persone qualcosa che non è proprio italiota”.