Cerimonia di inaugurazione stamattina per la China-Italy Innovation Cooperation Week alla presenza del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini e di importanti personalità italiane e cinesi, come il Ministro della Scienza e della Tecnologia Wan Gang, il premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia e il Vicesindaco di Pechino Sui Zhenjang.
Ad aprire la cerimonia è stato proprio il Ministro Giannini, secondo cui la parola chiave per il futuro è sempre più cooperazione: “Un grande lavoro è stato fatto, e si può ancora migliorare, grazie alla collaborazione congiunta tra Italia e Cina dalla formazione allo sviluppo. Nel contesto internazionale questo è un nuovo modello di via della seta che ha collegato per tanti anni Italia e Cina in quella che viene definita come ‘one belt, one road’ grazie anche al lavoro del presidente Xi Jinping. Dietro questa decisione c’è una scelta culturale e politica molto forte che ci consente di avere una strada comune“, ha detto il Ministro. Questo rapporto dalle radici lontane è molto importante nelle relazioni con la Cina, un Paese che ha fatto tantissima strada negli ultimi 50 anni fino a diventare la seconda potenza economica e tecnologica globale. “La strada percorsa dall’Italia è simile“, ha affermato ancora la Giannini. “Le nostre sfide sono comuni e sono le big challenges di welfare, istruzione, accesso al cibo e sostenibilità. La soluzione è un comune progetto fondato sulla collaborazione sulle infrastrutture del sapere che costituiscono l’architettura della nostra società“.
L’Italia, ha spiegato ancora il Ministro, “è un Paese su cui scommettere, abbiamo la possibilità di un investimento nella formazione dei giovani già ampiamente dimostrato dai progetti messi in campo e che potranno aprire la strada ad una esplosione degli spostamenti dei giovani cinesi verso l’Italia e viceversa. Mobilità dei mondi della ricerca, progettazione congiunta e occasioni di contesto sono momenti estremamente importanti, così come la possibilità di accesso comune ai fondi Horizon 2020“.
Nel corso della cerimonia è intervenuto anche il premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia che ha ripercorso la storia della civilizzazione cinese e le sue conquiste scientifiche che, in molti casi, hanno anticipato di parecchi anni quelle europee. Rubbia ha passato poi in rassegna la storia italiana come centro della civilizzazione dell’ovest in molti campi scientifici fino ad arrivare all’esempio di Galileo Galilei. “Ma è solo nel XX secolo, con Fermi, che l’Italia torna ad essere un grande partecipante della crescita tecnologica mondiale, così come la Cina. I due Paesi sono ora tra i motori della crescita scentifica e tecnologica a livello mondiale“, ha affermato il premio Nobel.
La cerimonia ha aperto il secondo giorno di lavori della China-Italy Science, Technology and Innovation Week 2015 ed è stata seguita dalla premiazione per chi negli anni si è distinto nei progetti di cooperazione tra i due Paesi, come ad esempio l’Assesore all’Internazionalizzazione, Innovazione e Startup della Regione Campania Valeria Fascione e il Consigliere Delegato di Città della Scienza Vincenzo Lipardi con il grande impegno dimostrato negli ultimi dieci anni per il rafforzamento dei rapporti bilaterali tra Cina e Italia.
Sono stati inoltre sottoscritti alcuni memorandum tra partner dei due Paesi. Tra gli altri, CNR, ASI e Lazio Innova hanno firmato intese con alcune realtà cinesi sui temi della cooperazione scientifica, del transfer tecnologico e dell’aerospazio. Anche oggi la giornata è stata molto proficua per tutti i partecipanti alle sessioni parallele in programma, soprattutto per quanto riguarda la sessione sull’innovazione e l’imprenditorialità giovanile che ha visto impegnate le startup italiane in un roadshow che consentirà loro di ricevere ampia visibilità nel corso della settimana.
Nel pomeriggio spazio ai numerosi b2b in programma per dare un’occasione concreta di sviluppo a nuove possibili partnership tra realtà italiane e cinesi.
Ester Veneruso