Dopo i cicli dedicati a Anna Maria Ortese, Raffaele La Capria e Giuseppe Patroni Griffi, continua il progetto di Teatro e Letteratura promosso dallo Stabile di Napoli che propone adattamenti teatrali delle opere di scrittori napoletani, o a Napoli particolarmente legati, rappresentativi del panorama letterario contemporaneo. Oggetto del nuovo ciclo di allestimenti, su drammaturgia di Maurizio Braucci, è il celebre romanzo di Enzo Striano Il resto di niente del 1986, che narra la vita di Eleonora de Fonseca Pimentel sullo sfondo della Rivoluzione Napoletana del 1799. Scrittrice, tra le prime donne giornaliste in Europa, amica di intellettuali e rivoluzionari come Vincenzo Cuoco e Guglielmo Pepe, la Pimentel ebbe un ruolo di primo piano nelle vicende dei moti partenopei del 1799.
La trilogia Inizio, Sviluppo e Fine di donna Lionora porta in scena la vita dell’eroina: “una donna – dichiara Maurizio Braucci – che osò sfidare gli uomini e il loro dominio sulla Storia durante la Rivoluzione Napoletana. I tre spettacoli costituiscono i frammenti di un corpo unico, quello dei Lumi e quello della sua protagonista, con una struttura che rispetta gli antichi canoni drammatici stabiliti da Pietro Metastasio, mentore e amico della Eleonora: Inizio, Sviluppo e Fine. Ma il trittico dedicato a Lionora è anche un tentativo di declinare al presente la drammatica esperienza della Pimentel e della Rivoluzione Partenopea, con le sue connessioni con le contraddizioni ancora brucianti della città, con il ruolo degli intellettuali verso il potere contemporaneo e con il bisogno dell’azione politica e culturale femminile, oggi più che mai necessaria“.
Ad aprire il trittico – il 18 febbraio con repliche fino al 28 – lo spettacolo Inizio di donna Lionora con la regia di Sara Sole Notarbartolo. In scena Floriana Cangiano, Stefano Ferraro, Irene Vecchia. I costumi sono di Gina Oliva, le luci di Marco Ghidelli.
“L’infanzia e l’adolescenza di Eleonora de Fonseca Pimentel – scrive Sara Sole Notarbartolo – ci restituiscono più che mai la sensazione di una luce che è reazione all’oscurità. Dando questo sguardo agli anni del suo sviluppo si coglie nitida la fatica che comporta l’essere eccellenti, soprattutto quando questa eccellenza si manifesta in una giovane vita che deve attraversare due non piccoli ostacoli: in primis la povertà e poi, ma forse soprattutto, la sciagura/occasione di essersi manifestata in un corpo di femmina. In questa prima parte della sua storia si sente tutta la distanza che intercorre fra la sua vita e la vita facile dei suoi coetanei. Con impeto combatte per l’essenziale e per la sopravvivenza, e al contempo persegue la sua formazione e divora libri di scienze, politica, economia, parla e scrive e legge in italiano, in francese, in latino, in greco, ovviamente in portoghese e poi, con attenzione e studio e rispetto e cura, anche in napoletano“.
“Ma non è solo dall’eccezionalità della sua storia – prosegue ancora la regista – che restiamo rapiti. Approfondire la sua “normalità”, le sue incertezze, le paure, gli abbandoni d’amore, ci ha dato l’occasione di scoprire la fragilità del gigante, la paura dell’eroe e ci ha fatto sentire quello che credo per lei fosse essenziale: e cioè quanto la necessità di una rivoluzione-evoluzione, sia scottante e urgente in ognuno di noi“.
Orari delle rappresentazioni: 18, 21, 24, 25 e 28 febbraio ore 21.00; 19, 23 e 26 febbraio ore 18.00; 20 e 27 febbraio ore 17.00.
Informazioni: www.teatrostabilenapoli.it
Biglietteria: 081.5513396 – biglietteria@teatrostabilenapoli.it
Ester Veneruso