Le Aule Mobili di Scampia, situate in via Fratelli Cervi, sono abbandonate da oltre 20 anni. Un complesso enorme, soltanto una piccola parte è tutt’ora utilizzata dagli uffici di Asia. Le restanti 20 aule, decine di bagni e androni sono invasi da rovi e spazzatura accumulata negli anni. La guaina del tetto completamente consumata. L’impianto comunale è lasciato a se stesso.
Sabato 20 febbraio alle ore 9 le associazioni Pollici Verdi, BandaBaleno, CentroInsieme e Vodisca, insieme ai cittadini, con scope e sacchetti, ripuliranno la scuola. L’idea delle associazioni in questione, tutte operanti da anni sul territorio di Scampia e senza una sede, è quella di prendere in custodia la scuola per evitare che la situazione peggiori. Ripulire e proporre attività. Tante le idee. Dal doposcuola gratuito per i ragazzi del territorio ad una scuola di teatro, laboratori di educazione ambientale, di lettura, una sala di registrazione, corsi per strumenti musicali, una sartoria per piccoli, fino ad una piccola biblioteca di quartiere.
Riqualificare attraverso percorsi ai autofinanziamento e crowdfunding senza utilizzare risorse pubbliche, con il sostegno dei cittadini attraverso eventi che coinvolgano il territorio. Insomma, uno spazio che diventa bene comune, una scuola ad uso civico.
Le associazioni, che hanno già incontrato il Sindaco, chiedono all’amministrazione comunale di mettere a bando lo spazio, così da poter regolarizzare le attività.
Tra i primissimi impegni delle associazioni c’è quello di ripulire un mini discarica fatta di calcinacci e materiale di risulta che deturpa uno spazio verde di 700 metri quadri all’esterno dello stabile. La riqualificazione dello stabile, vicino al Centro Sportivo Arci Scampia, al Parco Corto Maltese e al complesso ecclesiale Regina Mundi, darebbe la possibilità ai Lotti W e al rione “Cianfa di Cavallo”, pochi anni fa sede di piazze di spaccio, di avere un polo associativo e aggregativo di elevata qualità ed eccellenza come pochi nella città di Napoli.
Sabato saranno presenti tantissimi volontari, dagli attori ai maestri del doposcuola, dai musicisti agli scrittori, passando per gli architetti del posto che sosterranno la causa gratuitamente. Ancora una volta Scampia dimostra di essere altro rispetto a ciò che media raccontano. E dove, se non una scuola, per iniziare una rivoluzione dal basso?
Ester Veneruso