E’ stato presentato oggi a Napoli il primo Memorial Vallefuoco, il torneo di calcio per bambini dedicato ad una vittima innocente della Camorra. La competizione si terrà a Mugnano il 5 gennaio nel rinnovato stadio dedicato proprio ad Alberto. “Abbiamo fortemente voluto questo evento perché nelle nostre città devono divenire più famosi gli esempi positivi che quelli negativi, Alberto era un ragazzo per bene è stava uscendo da lavoro quando è stato ucciso, troppo spesso ci si dimentica di quanto male la camorra può fare” ha spiegato il Sindaco Porcelli a cui ha fatto eco il padre di Alberto, Bruno Vallefuoco: “Siamo sulla giusta strada, bisogna raccontare le storie delle vittime, queste iniziative non devono essere episodi ma devono rappresentare lo sforzo che quotidianamente si fa sui territori e che l’Amministrazione di Mugnano sta portando avanti con serietà”. La conferenza è stata organizzata nella sede di Pol.i.s. che con Libera ha patrocinato l’iniziativa, per Enrico Tedesco segretario generale della fondazione “Trovare sulla propria strada Sindaci come quello di Mugnano è per noi una grande fortuna, abbiamo un assoluto bisogno di esempi positivi da propagandare e da veicolare.” Con lui anche Geppino Fiorenza referente campano di Libera “Non dobbiamo mai fermarci perché ognuno di noi deve fare la propria parte e nessuno deve sentirsi a posto con la propria coscienza. La camorra la battiamo stando uniti.” Proprio sull’importanza di fare squadra si è soffermato Franco Malvano delegato del Presidente della Regione: “E’ la rete positiva che sconfigge quella negativa, è la voglia di costruire insieme un muro per la legalità che arginerà i fenomeni mafiosi”. Oltre al Sindaco a rappresentare il Comune di Mugnano anche il Presidente del Consiglio Gennaro Mastromo che ha sottolineato come “su questi temi non ci sia maggioranza ed opposizione” e il Presidente della Commissione Sport Nino Porri che ha illustrato come tecnicamente si svolgerà la manifestazione.
Il torneo si disputerà il giorno prima della befana e sarà giocato da dieci squadre della categoria pulcini con gironi all’italiana, si tratta di formazioni provenienti da tutta la regione con l’aggiunta delle giovanili del Foggia. Le partite saranno precedute dalla marcia per la legalità che sfilerà dal Municipio allo stadio. Ad ogni partecipante sarà distribuita una calza dono per l’epifania. La manifestazione sarà a costo zero per il Comune grazie all’ausilio di alcuni sponsor privati ed al contributo dell’Associazione Pol.i.s.
Lo stadio intitolato a Vallefuoco già da alcuni anni è stato oggetto di recente di un completo restyling che lo ha dotato di un manto sintetico di ultima generazione che lo pone all’avanguardia nel panorama nazionale equiparandolo a quello del Cesena o del Novara. Sono state rimodernate sia le tribune che gli spogliatoi rendendo la struttura un piccolo gioiello calcistico. La scelta di impiantare l’erbetta in materiale plastico sarà vincente sia per la manutenzione che verrà ad essere molto meno onerosa, sia per la fruibilità, molte più squadre potranno utilizzare il campo senza pregiudicarne la tenuta e la qualità.
Approfondimento la storia di alberto
Il 20 luglio 1998 in Via Nazionale delle Puglie a Pomigliano D’Arco, nella zona nord-est di Napoli, tre operai, Salvatore De Falco, Rosario Flaminio e Alberto Vallefuoco, sono stati assassinati, durante l’ora di spacco, davanti al bar nei pressi del pastificio Russo dove lavoravano.
I giovani stanno per entrare in macchina quando tre sicari a bordo di una “Lancia Y” con in pugno revolver e kalashnikov ed il volto coperto da cappucci, sparano circa quaranta colpi uccidendo all’istante i tre colleghi e ferendo di striscio la cassiera.
I nomi delle tre vittime non dicono nulla a Carabinieri e Polizia. Nessuna segnalazione, nessun precedente, niente di significativo dal punto di vista criminale.
Gli investigatori subito ipotizzano che si sia trattato di un clamoroso errore. Sono stati scambiati per appartenenti ad un clan rivale a quello dei killer.
Per questo triplice omicidio sono stati condannati all’ergastolo Modestino Cirella, Giovanni Musone, Pasquale Cirillo, Pasquale Pelliccia e Cuono Piccolo come mandanti ed esecutori.