“Napule è… i luoghi di Pino Daniele” (Rogiosi Editore) è un viaggio alla scoperta della Napoli musicale che ha forgiato e ispirato l’arte di Pino Daniele. Un percorso, diviso in quattro capitoli, nella ‘città dei mille culure’: da Santa Chiara a Santa Maria La Nova, da via San Sebastiano (“la strada della musica”) al Castel dell’Ovo, passando per Via Toledo – Via Roma e Piazza del Plebiscito, fino a giungere al mare, proprio come un ruscello che dalla collina sfocia tra le onde di acqua salmastra del Golfo.
La genesi delle prime canzoni del mascalzone latino, le passeggiate lungo le strade di Napoli, il legame con la città, l’amicizia con l’altro ‘cuore ribelle’ Massimo Troisi e la loro “Quando”: il mercato e i vicoli di “Furtunato”, i ragazzini intraprendenti di “Ué Man”, l’incanto di “Jesce Juorno” e il risveglio con il profumo di “‘na tazzulella ‘e cafè” aspettando ‘a bella ‘mbriana “appisa a’nu filo d’oro”.
In queste pagine c’è Napoli con le sue pietre, il suo cielo, i suoi monumenti, le sue leggende, le sue storie, i suoi profumi, le sue contraddizioni, i suoi personaggi … c’è’l’arte di Pino, figlia di questi elementi del capoluogo partenopeo.
“’Napule è… i luoghi di Pino Daniele’ – spiegano gli autori – nasce dal nostro desiderio di narrare per ricordare un’assenza. Un’idea realizzata in occasione del ‘Maggio dei Monumenti 2015’ in collaborazione con l’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Napoli e con la mostra internazionale ROCK!. Un’idea diventata anche una docufiction realizzata dal Centro Produzione RAI – CPTV di Napoli con la regia di Gino Aveta sempre in occasione del ‘Maggio dei Monumenti 2015’.
A parlare, a raccontare, sono le pietre, i monumenti, le meraviglie architettoniche e naturali di questo straordinario lembo di terra che prende il nome dalla Sirena del canto, Partenope, immortalate dagli scatti di Dino Borelli: il luogo dove l’azzurro del cielo bacia quello del mare. Le pietre racchiudono passioni, pensieri, affetti, sofferenze, aspirazioni. Dietro le forme di una Basilica con i suoi tesori, dietro il marmo di una scultura, dietro il profumo del mare o del caffè si nasconde il richiamo a un pezzo di storia che è l’anima e la memoria collettiva di una comunità. Siamo partiti proprio dalle pietre, dal monumento, dalla Storia, per narrare frammenti di vita che hanno ispirato le canzoni del nostro lazzaro felice”.
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