La Maschera c’è e torna a esibirsi a Napoli.
L’audace band guidata da Roberto Colella – autore dei testi e polistrumentista – dopo aver pubblicato sulle piattaforme digitali il nuovo singolo “Te vengo a cercà”, sabato 30 aprile vuole raccontare in concerto qual è la genesi di questa ennesima avventura. Umana, creativa, sensoriale e artistica. Non un vagabondaggio alla ricerca ossessiva di sé, quanto un viaggio urgente per assecondare la curiosità. E se la canzone – il cui videoclip è già in rotazione su internet – offre un profilo sorprendente del quintetto che oggi include Vincenzo Capasso (tromba), Alessandro Morlando (chitarre), Antonio Gomez (basso e contrabbasso) e Marco Salvatore (batteria e percussioni), altrettanto promette questa performance al Lanificio 25 di Porta Capuana.
A seguire Carlos Valderrama dj-set. Opening h 20.00.
Tra lampadine e sorrisi, attese e silenzi, il gruppo napoletano che molti ha sedotto con l’intensità dei brani riassunti nel disco di debutto, “’O vicolo ‘e l’alleria”, stavolta riparte avendo quale meta la scrittura e la composizione del prossimo album. Lo spiega proprio il frontman Roberto Colella, reduce dall’esperienza “Capitan Capitone e i Fratelli della Costa” al fianco di Daniele Sepe, Gnut, Nelson, Dario Sansone, Tartaglia, Maurizio Capone e Gino Fastidio: “Siamo da meno di un mese in giro con “Te vengo a cercà”, il mio grido di gioia generato da un abbraccio tra Napoli e Dakar. Tra l’asfalto del Mediterraneo e la sabbia del Senegal. Un incontro speciale con Laye Ba, assoluta star del canto africano e senegalese. Un’epifania e poi una canzone ci hanno portati a Dakar tra l’amore degli sconosciuti e di una nuova famiglia, tra nuove sonorità e antiche culture, fino a essere accolti nelle più importanti tv nazionali, compresa quella che fa capo a monsieur Youssou N’Dour. È già successo molto più di quello che potessi immaginare e so che questa canzone è una creatura che non vedeva l’ora di finire in rete; così torniamo a suonare in un posto che amiamo particolarmente! L’intenzione principale per il secondo album sta nel dare al sound e alle atmosfere una caratteristica più world, proiettata verso il Sud. Però con anima partenopea. Nel concerto al Lanificio25 proveremo a sperimentare alcuni di questi input ritmici. L’Africa e le nuove amicizie non potevano non amplificare le ricerche verso orizzonti che sentivamo distanti. Questo è il motivo per cui negli ultimi mesi si sono accumulati svariati nuovi ascolti che vanno da Salif Keita a Fela Kuti, da Ali Farka Touré a Sixto Rodriguez, da Marcus Miller a Gato Barbieri. Tutto ciò accompagnerà il nostro cammino in avanti“.
Tra le sorprese in scaletta, la rielaborazione misteriosa di un assoluto totem del canzoniere partenopeo/mondiale, e il desiderio di comporre un crossover tra i classici di inizio Novecento e quelli – assai più sperimentali – che risalgono agli anni Settanta del secolo breve.
Biografia
Si chiamano La Maschera e nascono nella periferia nord-est di Napoli.
Però non lasciatevi ingannare dal nome. In verità, non hanno la benché minima intenzione di mascherarsi o nascondersi. No!
La musica è senz’altro un efficace espediente per divertirsi, aggregarsi, e trascorrere insieme qualche ora. Per evadere dai fumi e dalla monotonia del non-ventre del golfo. Nel caso di questa giovanissima band, oltretutto, il canto riesce a essere assai altro. I musicisti de La Maschera [al trotto dei loro 24 anni di media] sono marinai al centro della propria avventura, coraggiosi e mai impigriti, e la musica, nelle canzoni più critiche, è un manifesto sociale che si oppone agli scarsi assist forniti dal sistema civile. Contemporaneamente è uno schiaffo in faccia per togliere via finzioni, per smascherare, mo ce vò, i troppi vizi e tanti difetti dell’Italia e della Napoli anno 2016.
La volontà, comune a tanti altri giovani, di resurrezione, cambiamento, di ricerca di alternative, trasforma la loro musica in uno specchio che riverbera tenacia, idee, passioni non ancora sopite. Tutto quello che questa società ignora, trascura, teme.
I musicisti, suonando, non vogliono mascherarsi.
L’ambizione è essere fin da subito riconoscibili grazie a un sound spigliato, sperimentale, audace e lontano dai cliché, che oscilla tra la canzone d’autore espressa in lingua napoletana, il folk/blues e il rock. Prossimamente, alla ricerca di antiche culture world del Mediterraneo e dell’Africa. Tanto che quando li sente cantare, torna a sorridere addirittura il rassegnato ovale di Pulcinella.
Il primo album, “’O vicolo ‘e l’alleria”, è stato pubblicato nel novembre 2014. Lanciato dal singolo “La confessione” – videoclip diretto da Dario Calise e interpretato dall’attore/regista Massimo Andrei – cui è seguito il secondo singolo “N’ata musica”, presentato in anteprima al “DiscoDays 2015”. Dal 7 aprile 2016 è in distribuzione sulle piattaforme digitali – accompagnato dal relativo videoclip ambientato tra Napoli e Dakar – il nuovo singolo “Te vengo a cercà”, che anticipa il secondo album della band napoletana.
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Ester Veneruso