Anche quest anno pare non sia dei migliori il bollettino delle vittime dei botti di Capodanno. Tra i feriti cresce il numero di bambini, compresi per lo più tra i 10 e i 13 anni. Dalla notte di San Silvestro ad oggi il numero va crescendo. L’ultimo caso ieri ad Acerra, ma purtroppo non l’unico che interessa quella zona. A peggiorare la situazione e alimentare il rischio ci pensano le bancarelle tutt’ora presenti in diversi angoli di città e provincia, nonostante gli svariati sequestri delle forza dell’ordine nei giorni precedenti. La tentazione, in particolar modo per i più piccoli, è quella di far esplodere botti presumibilmente inesplosi, senza dubbio però, ancor più pericolosi. La prima vittima risale a domenica scorsa: Sergio, 13enne di Castelcisterna, ha raccolto nel pomeriggio, nei pressi della sua abitazione, un fuoco d’artificio inesploso. L’intenzione era quella di accenderlo, ma nemmeno il tempo gli è stato d’aiuto. E’ bastato prenderlo e probabilmente agitarlo per innescare una violenta esplosione che gli ha disintegrato un indice e parzialmente amputato un dito medio. L’adolescente è stato immediatamente trasportato alla clinica Villa dei Fiori di Acerra dove è stato sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico durato oltre cinque ore. L’equipe diretta dal dottor Lucio Tirone e dall’aiuto Feliciano Ciccarelli ha dovuto ricostruire con l’ausilio di un microscopio l’arteria lacerata per non fargli perdere completamente l’uso della mano destra che solo da ieri mattina è stato completamente scongiurato. Stessa sorte è toccata, mercoledì scorso, a Giuseppe di soli dieci anni, anche lui operato d’urgenza dai medici di Villa dei Fiori. Il piccolo ferito, attratto da una serie di petardi e fuochi inesplosi, trovati in Via Buozzi ad Acerra, ha deciso di raccoglierli e posizionarli uno sull’altro, per potergli poi dare fuoco con un foglio di giornale. Non ha fatto nemmeno in tempo ad allontanarsi che è stato investito da una forte esplosione che gli ha tranciato di netto il dito medio e ridotto ad un scheletro l’indice. Ci son volute sei ore di intervento per potergli ricostruire i tendini e fissargli il dito nell’addome, per favorirne così la ricostruzione del tessuto perduto. L’ultimo incidente ieri mattina a Brusciano: vittima un ragazzino di 13 anni, Francesco, che ha fatto esplodere un petardo, riparato da una panchina e quindi rimasto asciutto. Ha dovuto però fare i conti con una forte esplosione che gli ha causato la perdita dell’occhio destro. I genitori lo hanno accompagnato alla clinica Villa dei Fiori di Acerra e di qui all’ospedale Santobono di Napoli dove è stato operato dai chirurghi Federico Iacono e Claudio Piroli. Inutili tutti i tentativi di salvargli la vista.