Dalla loro hanno certamente dei numeri non da poco: per una band nata nel 2010, più di due milioni e mezzo di visualizzazioni su Youtube, due milioni di ascolti su Spotify ed oltre 350 concerti sono cifre che farebbero gola a qualsiasi artista emergente. Si tratta de L’Orso, progetto ideato da Mattia Barro nella sua casa della provincia torinese di Ivrea: un gruppo in cui rap e pop hanno egual dignità, e la cui ascesa – complice, tra l’altro, la fortunata collaborazione con il rapper Mecna – è stata scandita dalla pubblicazione di tre album ufficiali, l’ultimo dei quali, “Un luogo sicuro”, è uscito lo scorso 11 marzo per Garrincha Dischi. Un lavoro, prodotto dal leader insieme a Marco “Cosmo” Bianchi dei Drink To Me, dove a prevalere è il concetto di dualità: il naturalismo degli strumenti acustici abbraccia l’iper-tecnologia dell’elettronica, come la fluidità melodica del pop fa con la verbosità ritmata del rap. Questo e tanto altro ancora si prospetta, dunque, per il concerto de L’Orso, che venerdì 13 maggio sarà ospite a Porta Capuana, nella splendida cornice del Lanificio 25. Start h 22.30.
BIO
I numeri de L’ORSO sono importanti per una band nata solo pochi anni fa: più di 2 milioni e mezzo di visualizzazioni su Youtube, 2 milioni di ascolti su Spotify, oltre 350 concerti.
Dopo un evento sold out interamente finanziato dai fan che ha visto sul palco una vera e propria orchestra di 30 elementi ad accompagnarli, L’Orso ha presentato il nuovo album, uscito l’11 marzo, all’Alcatraz il 2 aprile.
L’orso è un progetto che nasce da Mattia Barro nel 2010 a Ivrea, nella provincia torinese. In quella piccola città nascono le prime canzoni, i primi video, il primo EP. E’ proprio L’adolescente EP, un’autoproduzione registrata in una casa sul lago da Andrea Suriani (My Awesome Mixtape, I Cani) ad attirare l’attenzione di Garrincha Dischi che invita L’Orso a partecipare con Serenata Rap alla compilation di cover anni ’90, Il Cantanovanta.
Da qui in poi la produzione musicale è molto prolifica, sempre a cura di Matteo Costa Romagnoli (Lo Stato Sociale, L’officina della camomilla), e in un anno escono due EP, La provincia e La domenica, che porteranno la band a girare l’Italia, senza pause, per oltre cento date in tutto lo stivale. Nell’aprile 2013 esce L’orso, il primo disco ufficiale della band. Il tour porta i ragazzi a superare la quota duecento concerti, coprendo quasi tutta la penisola e due importanti città europee come Parigi e Bruxelles.
L’Orso ha la forte capacità di instaurare con il pubblico un rapporto amichevole, umano, di reciproco stimolo e rispetto. Questo, oltre a portare un crescente numero di presenze ai concerti e importanti numeri sui social network, garantisce alla band la possibilità di innalzare l’asticella delle sue prestazioni. Da qui l’obiettivo di rilanciare la propria idea di musica con una data (sold out) al Teatro Oscar di Milano, con un’orchestra di trenta elementi, prodotta da L’orso e dal suo pubblico grazie ad una efficace campagna su MusicRaiser da cui è stato estratto un docufilm di prossima uscita.
Nel frattempo, trova luce Il tempo passa EP (outtakes e inediti), altro step nella produzione artistica della band. Nel 2014 esce invece il singolo su vinile Ti augurerei il male/Quanto lontano abiti (feat. Mecna) che vede un’ulteriore crescita compositiva de L’orso, sposata anche dalla collaborazione con il rapper Mecna.
L’orso dimostra di essere una band che vuole crescere, migliorare, maturare. La peculiarità è quella di capire il momento della saturazione del proprio lavoro e di sfruttare il proprio coraggio per innovare l’idea di musica. Non c’è paura; questo è il concetto fondamentale nel progetto L’orso. Non avere paura.
Il disco de L’orso, ‘Ho messo la sveglia per la rivoluzione’ è uscito per Garrincha Dischi il 3 febbraio 2015. Il primo singolo estratto, ‘Giorni migliori’, è riuscito a piazzarsi al dodicesimo posto assoluto della classifica dei singoli più venduti su iTunes, raggiungendo il primo posto nella classifica alternative. Un risultato incredibile seguito subito dalla forte viralità del videoclip estratto.
Nuova formazione, nuovo suono, nuovo tour.
Il 2016 per L’Orso si apre con l’uscita del singolo “Non penso mai” che anticipa il disco dell’11 Marzo “Un Luogo Sicuro” per Garrincha Dischi e distribuito da Audioglobe.
Il singolo è un brano formato da estremi che si attraggono: gli strumenti elettronici che si affiancano a quelli acustici, il rap che abbraccia la melodia, un pensiero che più vuoi scacciare e più ti si appiccica addosso. Il video di Martina Pastori coinvolge proprio due protagonisti agli antipodi che si lasciano travolgere da una centrifuga di eventi, pensieri, desideri.
“Un luogo sicuro” è un disco scandito da tre momenti, tre luoghi che dipingono il tema portante di tutto il progetto, la ricerca del luogo sicuro: una ricerca che diventa un eterno ritorno verso se stessi, in un vagare infinito che riporta sempre a casa.
L’album, prodotto da Marco “Cosmo” Bianchi (Cosmo/Drink To Me) e Mattia Barro, mette a confronto gli estremi in un dualismo musicale e concettuale, unendo sonorità elettroniche e moderne a campionamenti naturalistici e strumenti acustici, melodia a parti rappate.
Anche gli ospiti fanno confluire esperienze e sonorità differenti: Michael Liot dei francesi We Were Evergreen (Island Records/Universal) porta questo dualismo sul piano linguistico con un utilizzo contestualizzato della lingua inglese, Dj Dust, dj e beatmaker già collaboratore di Mecna, mette in relazione due mondi musicali differenti, mentre la presenza de I Tropicalisti (storica “crew” di amici di Mattia a Ivrea) sottolinea ancora una volta l’importanza di avere un luogo sicuro dove tornare, in una gigantesca dimostrazione d’affetto verso la città di origine de L’ORSO.
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Ester Veneruso