Per la rassegna Geografie del suono, all’Ex Asilo Filangieri il live di Nandy Cabrera

Come sempre per Geografie del suono, gli artisti ospiti della rassegna presentano un loro lavoro per poi interagire con musicisti locali. In questa occasione, la 27esima, l’uruguayano Nandy Cabrera propone il suo dj set basato su un incrocio dei generi della musica sudamericana, interagendo poi con i napoletani Luca Pastore (sintetizzatore e campionamenti) e Antonio Raia (sassofono). Appuntamento domani, giovedì 16 giugno 2016, alle ore 21.30 all’Ex Asilo Filangieri di Napoli.

Nandy Cabrera è musicista, sound designer, remixer, curatore e compilatore del progetto transmediale/mostra in vinile Revisitando Macondo, è inoltre fondatore del collettivo Club Subtropicale di stanza a Montevideo, in Uruguay.
Nato in Svezia, da famiglia di rifugiati politici, Cabrera in seguito si trasferisce in Austria e quindi a Ginevra dove risiede per 10 anni. Venti anni fa, arrivato in Uruguay, Cabrera comincia a usare il nome Selectorchico, partendo dall’ambito hip-hop, ma poi dando forma a un piccolo movimento. Dopo essersi formato come tecnico del suono, dai 24 al 30 anni lavora al suono di molti film e videogiochi, continuando intanto a comporre canzoni. In coppia con il produttore e artista visivo Nectar, fonda il collettivo Club Subtropicale che mira a evidenziare e mescolare diversi ritmi che vanno da dembow e cumbia al candombe, afrobeat e dub, per citarne solo alcuni. Nell’ambito di Selectorchico ha anche rilasciato alcuni lavori sotto il suo altro nome d’arte Nandy Cabrera, che è un progetto più personale, meno dance floor-oriented: da segnalare il pezzo Selknam che ha vinto il premio per la composizione elettroacustica Becerra-Schmidt del 2012.
Essendo figlio di rifugiati politici, l’esperienza migratoria ha reso Nandy quello che è oggi: il suo obiettivo è rendere e produrre uno stile ambiguo e ibrido che nasca dall’intreccio di musica proveniente da diverse fonti, epoche e stili.
Nandy intende il Dub più come un metodo di lavoro che come uno stile di per sé. È la manipolazione dello spazio-tempo: la riproduzione di un suono è parte di un linguaggio musicale integrato intessuto di poliritmia, che prevede l’eco e il riverbero come immagini sonore, e la risonanza spettrale che nega il tempo lineare. In senso politico, Nandy sostiene che le metafore sovversive suggerite all’interno del Dub sono ciò che lo interessano di più. Subtropicale è un termine che Nandy ha trovato in un atlante geografico che allude al clima. Nandy non intende il subtropicale come genere unico: si tratta piuttosto della rappresentazione di una posizione marginale di fronte la cultura continentale e dei Caraibi. L’Uruguay è in una zona relativamente isolata e sia la musica tropicale sia quella afro che si suona in questa parte del continente possiede un forte senso di identità che è sempre in relazione o si riferisce all’Africa o ai Caraibi. Ciò proviene da incroci musicali, da miscele di influenze transatlantiche, e dalla de-territorializzazione dell’identità.

Nandy Cabrera

L’Asilo è un’officina di cultura autogovernata e interdipendente gestita da una comunità aperta, plurale e mutevole di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura. Una nuova istituzione basata su una pratica di gestione condivisa e partecipata, in analogia con gli usi civici: una diversa fruizione di un bene pubblico non più basata sull’assegnazione ad un determinato soggetto privato, ma aperto a tutti quei soggetti che lavorano nel campo della cultura e che, in maniera orizzontale e trasparente, condividono i progetti e coabitano gli spazi.
In ambito musicale l’Asilo favorisce il confronto tra artisti e mira a costruire un pubblico più consapevole ed esigente.

Ogni evento è a ingresso libero. E’ gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo.

L’Asilo – comunità dei lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura
in autogoverno all’Ex Asilo Filangieri. Vico Giuseppe Maffei, 4 – Napoli.

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Ester Veneruso