Mercoledì 29 giugno ore 18,00 presso la sede dell’Humaniter (piazza Vanvitelli, 15) si terrà la presentazione dei due volumi “Il ducato” e “Napoli austriaca” (Kairós Edizioni ) di Giovanni Attinà. Ne discuteranno con l’autore i professori Ciro Raia e Mario Di Giovanni. Introduce Marina Melogli, presidente dell’Humaniter di Napoli
“Il Ducato” non pretende di essere un testo scientifico, quanto piuttosto un’opera divulgativa che si propone di portare alla luce un periodo di storia napoletana abitualmente poco conosciuto. Il racconto segue la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e abbraccia un arco temporale di circa sette secoli. Mostra una Napoli diversa, una provincia autonoma in lotta continua contro i vicini potenti, come i Bizantini, l’Islam, il Papato e il Sacro Romano Impero. La sua autonomia precede di molto quella dei comuni lombardi e di altre regioni del Nord Italia ed è il tratto distintivo di un momento storico ben definito, chiamato, appunto, “Ducato”.
“Napoli austriaca” Qualche lettore si chiederà: ma perché, a Napoli ci sono stati pure gli Austriaci? È questa la domanda di apertura di “Napoli Austriaca”, un piccolo saggio sulla sovranità dell’Austria in tutto il regno del Sud, una presenza breve e semisconosciuta che l’autore prova a portare alla luce. Siamo agli inizi del XVIII secolo, è l’epoca dei Lumi e il viceregno spagnolo, durato duecento anni, è giunto alla fine della sua dominazione.
Napoli è un grande centro culturale e artistico, che vede la nascita di personaggi illustri come Alessandro Scarlatti e Giovanni Battista Pergolesi, Luca Giordano e Francesco Solimena, Pietro Giannone e soprattutto Giambattista Vico. L’Austria arriva nei territori del Sud Italia nel 1707 e vi rimane per poco più di 25 anni, un periodo molto breve
in cui non porta nessun cambiamento positivo né per la capitale né per il territorio meridionale, che rinascerà soltanto nel 1734, con l’arrivo di don Carlos di Borbone e l’instaurazione del regno indipendente.