Salvatore Giuliano è il nome del 33enne fermato a Marano dalle forze dell’ordine, con l’accusa di aver picchiato la moglie fino ad ucciderla, in seguito ad una lite scoppiata sabato sera. Enza Cappuccio, di 33 anni, questo è il nome della vittima, arrivata all’ospedale Cardarelli nel tardo pomeriggio di domenica. Sul corpo della donna, in evidente stato di denutrizione, segni di un presunto strangolamento e varie contusioni. Il corpo, ormai senza vita, è stato trasportato all’opsedale dal marito stesso, accompagnato dalla sorella della vittima e un amico, che ha raccontato di averla trovata già a terra senza vita, forse in seguito ad un tentativo di rapina. Secondo le prime indagini dei carabinieri della compagnia di Giugliano, della tenenza di Marano e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, Salvatore Giuliano, rientrato in casa ubriaco, avrebbe discusso con la moglie. Una discussione che dal nulla si è tramutata in tragedia. Dopo averla picchiata fino ad ucciderla, Giuliano avrebbe chiesto l’aiuto della cognata e di un amico per occultare il cadavere ma, forse visto da alcuni vicini, ha deciso di agire in maniera diversa aspettando il giorno successivo per portare il corpo direttamente al Cardarelli. I militari ritengono che l’omicidio sia maturato in un ambiente di profondo degrado sociale. L’abitazione nella quale vivevano i due è un bilocale nel quale, secondo informazioni assunte dai carabinieri, vivevano anche una nipote e un’altra parente disabile. L’omicidio è stato compiuto sabato sera, il trasporto in ospedale domenica, questo non lascia escludere che l’uomo abbia dormito la notte con accanto il cadavere della moglie.