Seconda settimana per “La cella zero“, lo spettacolo in scena dal 28 ottobre scorso, prodotto da “uno spazio per il teatro” e ispirato alla storia vera di Pietro Ioia. Lo spettacolo è un dito puntato contro il fallimento dello Stato nella missione di rieducazione che un istituto di detenzione dovrebbe avere.
Sabato mattina Ivan Boragine e Vincenzo Borrelli, rispettivamente protagonista e regista de “La cella zero“, saranno ospiti del servizio che “Il caffè di RaiUno“, in onda dalle 6 alle 7 del mattino sulla prima rete Rai, dedicherà allo spettacolo.
Questa settimana “La cella zero” torna in scena venerdì 4 novembre alle ore 21 e domenica 6 alle 18.30.
Da un’idea di Antonio Mocciola, lo spettacolo, cui i racconti di Ioia hanno offerto lampi di verità, è un viaggio nell’incubo di un ragazzo napoletano, che invecchia in carcere e ne esce dopo 22 anni, trovando la forza di raccontare le vessazioni subite e le ingiustizie patite. La storia non lascia scampo: serrata e spietata, disegna tutte le traiettorie di un sistema infame e vigliacco, del tutto simile a quello che, all’esterno, produce la delinquenza quotidiana a cui assistiamo da decenni.
“La cella zero” diventa presto, per lo spettatore, un claustrofobico inferno di parole e gesti, di soprusi e violenze ai limiti del sopportabile, fino allo spiraglio di luce finale.
Oggi Pietro Ioia è il presidente dell’associazione Ex Detenuti di Poggioreale ed è attivissimo nella difesa di chi è ancora tra le mura del carcere e non ha la voce per gridare il proprio dolore. Grazie al suo attivismo la cella zero nel carcere di Poggioreale non esiste più, o meglio, non è più luogo di concentrato di violenza e soprusi, a danno di chi, certo, deve pagare per gli errori fatti, ma con una modalità consona alla nostra Costituzione e ad concetto di umanità, lontano, troppo lontano.
“La cella zero” è interpretato da Ivan Boragine, Marina Billwiller, Diego Sommaripa, Ivan Improta, Simone Somma, Antonio Tatarella, Pietro Ioia e Cristina Ammendola. La regia è di Vincenzo Borrelli.
Ester Veneruso