Giornata di protesta per i dipendenti della Telecom di Napoli che contestano il piano di riorganizzazione aziendale e i tagli avanzati dall’amministratore delegato Cattaneo, che rischiano di far saltare diversi posti di lavoro in tutta la provincia di Napoli e non solo.
In particolare si contestano i tagli che verrebbero apportati alle remunerazioni dei dipendenti come l’eliminazione delle maggiorazioni per il lavoro nelle giornate festive; il blocco degli scatti di anzianità; l’eliminazione dei buoni pasto per i telelavoratori; la possibilità di demansionamenti professionali almeno di due livelli sia pure a parità di stipendio; l’eliminazione del mancato rientro (la minitrasferta) per i lavoratori tecnici esterni della Rete.
Tanti i dipendenti interessati da queste ‘manovre’ ad opera dei vertici per rientrare del deficit accumulata dalla ex società statale per le telecomunicazioni. I sindacati di categoria hanno programmato uno sciopero nazionale di un’intera giornata il 13 dicembre, preceduto da assemblee in tutti i posti di lavoro e da ore di sciopero articolate a livello locale.
Intanto le aziende che impiegano personale esternalizzato da Telecom hanno annunciato tagli del personale, in relazione ai tagli degli appalti deciso da Telecom Italia; per questo i sindacati hanno indetto uno sciopero nazionale di queste aziende per il 29 novembre, con manifestazione davanti alla sede della direzione generale di Roma.