In questi giorni si è parlato molto della questione del punto vendita Fnac di Napoli, i lavoratori sono preoccupati per i possibili tagli e per l’eventuale chiusura del megastore partenopeo. Il 14 febbraio ci sarà un importante incontro tra l’azienda e i sindacati. “Bisogna chiarire alcune cose in via generale – dichiara Rino Strazzullo, segretario generale della Uiltucs -. La vertenza esiste, ma l’incontro del 14 febbraio, che si terra a Roma e non a Bologna, non sarà decisivo in quanto l’azienda aveva già annunciato che eventuali decisioni sul futuro di Fnac Italia, sarebbero state prese solo entro la fine del 2012. Le decisioni che potranno essere assunte a medio o a lungo termine, saranno comunque comunicate alle organizzazioni sindacali per mettere in campo tutti gli strumenti a sostegno dei diritti dei lavoratori, soprattutto se si arriverà ad una possibile cessione a terzi di tutta la Fnac Italia e non di singoli punti vendite. Ad oggi – continua Strazzullo – non sono state previste manifestazioni di protesta anche perchè, lo ribadiamo, non ci sono comunicazioni chiare di Fnac”.
Intanto la questione commercio in città e in regione non vive un momento particolarmente positivo soprattutto per la mancanza di una legge regionale del settore che potrebbe dare il corretto equilibrio fra piccola e media impresa al fine di evitare manovre speculative e di facciata di gruppi nazionali e internazionali. “La Ulitucs – dichiara Strazzullo – evidenzia la necessità di legiferare subito in un settore che non ha una legge chiara dal 2000 e quindi vive senza regole precise, soprattutto in materia di cambio di gestione tra la distribuzione su grandi aree e quelle medie e cittadine. In Campania troppe sono state le cessioni di grandi gruppi internazionali a gruppi che poi non hanno garantito i livelli occupazionali e hanno prodotto disoccupazione e precariato, e troppe volta la politica, che ha tanto paventato, il sostegno alle vertenze, alla fine non ha prodotto nulla, vedi la chiusura della Rinascente in via Toledo. Sarebbe opportuno – conclude Strazzullo – che la classe dirigente politica della Regione e del Comune, piuttosto che sostituirsi al ruolo del sindacato, si preoccupasse di garantire la permanenza delle aziende sul nostro territorio attraverso servizi adeguati, sicurezza e infrastrutture a partire dal trasporto urbano finendo alla raccolta regolare dei rifiuti. Importante anche che ci sia un controllo sui continui passaggi di marchi e di licenze che spesso vengono effettuati senza tener conto della garanzia del lavoratore”.