Spionaggio, chimica, organizzazioni criminali e la spietata ricerca di un’arma pericolosamente distruttiva: sono questi gli ingredienti di un lavoro che si presta a diventare un originale capolavoro cinematografico, “Il Caso Salice“.
L’esperienza di Carlo Giuseppe Trematerra si mescola con le capacità artistiche di Antonio Scardigno, dando alla luce un thriller moderno, colmo di suspance ed azione senza lasciare nulla al caso e tenendo sempre col fiato sospeso.
Antonio Marini è un pittore affermato con un debole per le donne, tuttavia vive solo e senza nessuna compagna al suo fianco. La sua vita verrà stravolta dopo che un noto chimico, Carlo Salice, subisce il furto di una fiala contesa da due organizzazioni criminali cinesi. L’estenuante ricerca di questa fiala, che si rivela essere distruttiva quanto una bomba atomica e capace di annientare l’intera umanità, si dimostra ancor più complicata a causa delle innumerevoli situazioni di pericolo che dovrà affrontare, per esempio combattimenti di arti marziali. Di fondamentale importanza saranno le figure femminili all’interno dell’opera, belle e letali, proprio allo scopo di sottolineare il forte ascendente che queste hanno sul pittore.
Le riprese vanno avanti instancabilmente da aprile non solo grazie alla passione di Scardigno e Trematerra ma anche con la collaborazione di tutti gli attori, tra cui Alina Hilton, Lilly Mendel e Biagio Gragnaniello.
Oltre alla passione, coesiste un’immensa professionalità e dedizione da parte di tutto il cast che sta lavorando a questo progetto nato all’ombra del Vesuvio come una scommessa vincente, ansiosa ed inquieta di presentarsi al cinema e varcare la soglia degli schermi e maxischermi nazionali.
Trematerra e la sua squadra sono al lavoro anche su altri fronti, come la ricerca di una compagnia di distribuzione cinematografica che riesca, già ad inizio del 2017, a premiare una produzione ed un lavoro svolto ottimamente e curato dettagliatamente
Ester Veneruso