Un agente temporale governativo si muove attraverso viaggi spazio-temporali nel tentativo di impedire al famigerato “Frizzle Bomber” di compiere l’ennesimo attentato terroristico. Nonostante abbia compiuto più volte il viaggio non riesce ad impedire la detonazione e resta nell’esplosione completamente sfigurato e costretto ad un’operazione di innesti facciali, acquisendo un nuovo volto. Durante una missione incontra in un bar John, un giovane uomo che sembra avere una storia incredibile da raccontare, una storia che intreccia le loro vite ed il loro destino in un modo che ancora non può immaginare. Diretto fai fratelli Micheal e Peter Spiering, Predestination è un thriller fantascientifico che si rivela un vero e proprio rompicapo, un paradosso che collassa su sé stesso e nel quale lo spettatore viene risucchiato scena dopo scena, rivelazione dopo rivelazione. Per quanto la trama abbia una struttura complessa e l’intrigo che si srotola pian piano sia da mal di testa, la messa in scena è ordinata, metodica e rende godibile e comprensibile quello che altrimenti sarebbe stato un groviglio di avvenimenti. Lo spettatore viene condotto per mano attraverso un gioco di specchi, un intricato labirinto mentale fino alla comprensione finale, un viaggio verso la soluzione che condividono gli stessi protagonisti, fino a quel punto spaesati dalle vicissitudini e dalla confusione che i viaggi temporali causano alla loro mente. Ethan Hawke è perfetto nel ruolo con una recitazione posata, mai sopra le righe, ma godibilissima. Un thriller sofisticato, di quelli che si vorrebbero vedere più spesso al cinema, con un ritmo crescente che tiene incollati allo schermo dal primo all’ultimo minuto e continua a danzare e porre interrogativi nella mente dello spettatore anche una volta uscito dalla sala.
Andrea Ruberto