Venerdì 24 febbraio alle 17.30, presso il PAN Palazzo delle Arti di Napoli (via dei Mille 60, sala foyer), sarà inaugurata la mostra collettiva (In)finite realtà a cura di Giorgio Coppola, promossa dall’Associazione SediMenti in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. L’inaugurazione della mostra sarà l’occasione per presentare il nuovo libro di poesie di Giorgio Coppola “Aghi di pino”, pubblicato da Robin edizioni, da cui è nata l’ispirazione dell’intero progetto espositivo, organizzato insieme a Maria Alessandra Masucci.
Le parole di Coppola prendono corpo nelle immagini e negli sguardi di tre artisti napoletani che, ispirati dai versi delle poesie, hanno creato le loro personali opere di fotografia, disegno e scultura.
Luciana Latte, spesso in giro per il mondo per i suoi viaggi fotografici, tra Benin, Thailandia e Costa d’Avorio, ama il bianco e nero ma in occasione della mostra è uscita un po’ dai suoi schemi: stampando le sue fotografie su tela pittorica e, sovrapponendole attraverso un doppio scatto, ha creato degli originalissimi giochi di luce e colori.
Umberto Mancini da oltre vent’anni si dedica alla fotografia esponendo le sue opere in Italia e all’estero. Vincitore di numerosi concorsi fotografici, ha realizzato per (In)finite realtà una serie di mosaici polaroid usando delle pellicole della The impossibile project, vecchie macchine polaroid, cellulari e una apparecchiatura instant lab.
Marco Barone, illustratore e scultore, specializzatosi presso l’accademia Disney di Milano, da anni collabora con prestigiose case editrici. Le opere che ha realizzato sono disegni nati da segni di grafite su sketchbook, importati poi in un formato digitale, e piccole sculture in terracotta smaltata. Recentemente, insieme a Giorgio Coppola, è stato selezionato dalla casa editrice Alóς per la pubblicazione di una graphic novel sul Principe di Sansevero.
Dieci le poesie del libro che hanno ispirato gli artisti nelle oltre trenta opere esposte, e che accompagnano il visitatore in un itinerario allestito come un vero e proprio percorso fra le parole e le immagini correlate, ponendolo dinanzi alle differenti letture dei medesimi versi.
“Le poesie sono di chi legge non di chi le scrive”, questa l’idea da cui è partito Giorgio Coppola che spiega: “Spesso l’atto poetico nasce dall’esigenza di trattenere una sensazione nell’istante in cui si percepisce. Il tempo, il luogo, le cose restano cristallizzate nelle parole del poeta; eppure mutano, assumendo altre forme, altri significati quando quelle parole giungono all’orecchio del lettore. Come un’opera, sia essa una poesia, una scultura, una fotografia, può essere “letta” diversamente, così la realtà viene guardata e percepita in tanti modi, quante sono le persone che vi entrano in relazione. In questo modo possiamo rapportare le nostre reciproche e diverse emozioni, soffermarci sugli altri, imparare che forse il mondo va visto con gli occhi di tutti, non solo con i nostri”.
L’esperienza del poeta viene così recepita e trasformata dal lettore/artista in una nuova esperienza, per poi giungere al lettore/visitatore dissolta in immagini diverse.
Uno spazio all’interno della mostra è stato riservato al progetto e laboratorio fotografico iPinhole organizzato da Luciana Latte e dalla Fondazione Famiglia di Maria, che si occupa di minori e famiglie disagiate della zona di Napoli est. Il giovane Francesco (dodici anni) ha illustrato la poesia “La concessione” contenuta in Aghi di pino, con una fotografia realizzata con una macchina in legno a foro stenopeico e pellicola di 35mm, costruita interamente a mano insieme agli altri bambini durante il laboratorio.
(In)finite realtà è realizzata grazie al contributo di Aveda, marchio del gruppo Estée Lauder, che, fedele al suo credo di supportare i valori cardine dell’economia e della cultura sostenibile, ha deciso di affiancare il progetto della mostra, allestita con l’utilizzo di materiali a scarso impatto ambientale, e nata dall’idea di far vivere allo spettatore una nuova esperienza sensoriale.
Una collaborazione fondata sul connubio tra arte e bellezza espresso anche attraverso le acconciature create dall’hairstylist Roberto Autieri – proprietario del salone Aveda in Via Cimarosa al Vomero – ispirate ai temi delle poesie di Giorgio Coppola.
La missione del brand Aveda è di prendersi cura del mondo in cui viviamo, dalla creazione dei prodotti con ingredienti naturali, packaging realizzati con materiale riciclato e riciclabile ed energie rinnovabili, e al loro uso nella società. Aveda si impegna a dare un esempio di leadership e di responsabilità nel rispetto e nella tutela dell’ambiente che va oltre la cosmesi, abbracciando tutto il mondo.
La mostra è visitabile fino al 27 febbraio: il venerdì, sabato e lunedì dalle 9.30 alle 19.30, la domenica dalle 9.30 alle 14.30
(In)finite realtà
Opening: venerdì 24 febbraio ore 17.30
PAN Palazzo delle Arti Napoli-Sala foyer, Via dei Mille, 60
da venerdì 24 a lunedì 27 febbraio:
venerdì, sabato e lunedì 9.30/19.30
domenica 9.30/14.30
Ester Veneruso