“Comunicare emozionando. E emozionare comunicando. Non è raggiungere la razionalità delle persone, il mio desiderio, ma raccontare loro un linguaggio fatto di suoni, evocazioni, sensazioni. La voce nostra è un suono e va rispettato. I sentimenti devono essere sprigionati. Pure quelli ‘incontrollati’. Anche senza testo esiste una lingua, magari recuperando uno sciamanesimo pur senza rituali. Pacificando l’anima con le orecchie“.
Si può fraintendere l’intento di Enzo Gragnaniello?
Atteso il 14 marzo sul palcoscenico del Teatro Augusteo di Napoli, il cantastorie mediterraneo offrirà in dono alla platea un viaggio che è esperienza e sogno, visione e avvenimento di pelle. “Ho scelto canzoni che hanno, tra esse, affinità di spirito, di poetica, di passione. Cercando l’alto, una fisicità medianica. Al di là della vanità da palcoscenico. Voglio dire delle cose ma a modo mio e attraverso una ricerca che mai si interrompe“.
Intitolato all’omonimo album che Enzo Gragnaniello pubblicò sul finire degli anni Novanta, Neapolis Mantra sarà un concerto multimediale. Il corpo, l’immaginazione, i ricordi, il canto. Più medium, più territori, per esprimere “l’inesprimibile“, dice l’artista. “Napoli non è la città meravigliosa che sopravvive ai suoi drammi – aggiunge il musicista – Napoli è una città essenziale in un’ottica energetica del pianeta. Io non inseguo il beat, il pop d’autore, la rivoluzione folk. Io recupero le emozioni della terra, che è ben diverso dal sentimentalismo. È il sangue il mio ritmo“.
Accompagnato dalla portoghese Dulce Pontes – sublime interprete e autrice di moderno fado – e da un quartetto d’archi che si aggiunge alla sua fidata band, Gragnaniello proporrà un canzoniere che è contemporaneo e rétro, in una altalena di fascinazioni, intuizioni, storie di crudeltà e di passione.
“Parto da Neapolis Mantra e mi dirigo verso un Neapolis magma, immaginando soluzioni armoniche e estetiche. Io e Dulce saremo due onde mediterranee che si incontrano, si scontrano, inventano un nuovo ritmo. E credo accadranno imprevedibili sorprese“.
Reduce dalla composizione della colonna sonora originale del film Veleno diretto da Diego Olivares – nel cast: Luisa Ranieri, Massimiliano Gallo, Miriam Candurro, Salvatore Esposito – Gragnaniello annuncia infine che all’Augusteo eseguirà una canzone in anteprima assoluta: Lo chiamavano vient’ ‘e terra. “Ero io quando facevo i guai in città“.
Tra i brani che Gragnaniello proporrà all’Augusteo, ecco allora le risorte ‘E criature, L’erba cattiva, Heraklion, Il canto II, Notte sere e matina, Senza voce, ’O mare e tu, Vasame, Vieneme, La città delle razze.
Ester Veneruso