Giovedi 27 aprile dalle ore 19.00, si terrà un incontro creativo al Centro Net-Naples English Team- in via Riviera di Chiaia 260, neonata associazione culturale nel cuore del “salotto” di Napoli, con la presentazione del giallo “Chimere” di Annavera Viva edizione Homo Scrivens e l’inaugurazione della personale di Giuseppe Di Benedetto.
Un incontro creativo per raccontare il Rione Sanità, spostandolo idealmente altrove. L’evento, infatti, intende essere occasione per un dialogo aperto tra letture artistiche diverse, propedeutiche, ma anche autonome, generatrici di emozioni nell’insieme, frutto di una volontà comune agli autori. Infatti, il racconto di uno stesso luogo che ha tanta energia, come scrigno di mistero nei secoli rivelato, con segni del bene e del male, dove tutto convive in stretta armonia, appare attraverso strumenti di lettura diversi, interessante e propedeutico, comunque sempre unico.
Per la scrittrice Annavera Viva, la Sanità è stata ispiratrice di fatti raccontati nei suoi romanzi gialli, “Questioni di Sangue” e Chimere”, ambientati entrambi nel quartiere.
In “Chimere” Padre Raffele, ancora una volta con l’aiuto dell’instancabile Assuntina, prova a mettere insieme i pezzi di un puzzle oscuro e inquietante in un mondo popolato da chimere, quello in cui si troverà a muoversi: drag queen affascinanti ed enigmatiche, che tra i loro ammalianti abiti di scena, nascondono oscuri segreti. Anime e corpi diventano un rompicapo di cui il prete non riesce a stabilire l’identità.
Il fotografo Di Benedetto, indaga con il medium fotografico gli stessi luoghi mettendo in scena in immagini la rappresentazione della realtà attraverso il suo occhio, sia per chi la vive, che per chi da estraneo si sofferma ad osservare. Il desiderio del fotografo napoletano è quello di raccontare e raccontarsi attraverso il proprio linguaggio espressivo, dedicato al mito della bellezza e non solo, in senso generale in un mondo saturo di immagini globalizzanti.
Al Centro Net, dunque, non solo per prepararsi agli esami di certificazione Triniy College e Cambridge, ma anche per inoltrandosi in diversi ambiti culturali, piacevoli a trecentosessanta gradi.