TEATRO AUGUSTEO | Il 5 maggio in scena “CAVIALE E LENTICCHIE”

La VIII Edizione della Rassegna di Teatro Amatoriale del Teatro Augusteo di Napoli continua con la compagnia La carretta dell’arte, che porterà in scena lo spettacolo “Caviale e lenticchie” di Scarnicci, Tarabusi, Taranto venerdì 5 maggio alle ore 20:30. Ingresso gratuito per gli abbonati, fino a esaurimento posti.

La compagnia La carretta dell’arte nasce nel 1976 nella parrocchia di San Nicola alla Carità, a Napoli, nel teatrino sottostante la chiesa dove hanno provato i loro lavori teatrali attori come Corrado Taranto, Tato Russo, Dalia Frediani, Aldo Bufilanti, Paolo Spezaferri, Mario Brancaccio e Giuseppe Sollazzo. Alla rassegna del Teatro Augusteo si presenta con uno spettacolo in tre atti che porterà in scena ben 17 attori.

Interpreti e personaggi della commedia:

Rita Sorrentino è Maddalena, Marilena Castaldo è Fiorella Lamanna, Antonio Covino è Vincenzo, Gianluca Covino è Marcello, Tonia Prevete è Caterina Lamanna, Stefano Taiani è Liborio Lamanna, Tonia Cangiano è Assuntina, Alberto Postolis è Piluscio, Maurizio Esposito è Nonno Simeone, Gianluca Longobardi è Conte Gallo, Stefania Taiani è Donna Agnese, Fabiana Taiani è Baronessa Chioccia, Marianna Coppola è Contessina Milena, Michele Longobardi è Roberto, Davide Pinto è Leopoldo, Massimiliano Cucco è Filippo, Mauro Ilardi è Alessio.

La regia è di Stefano Taiani, la scenografia a cura di CLPT, il trucco di Antonio Luciano, il progetto grafico di G.C..

Sinossi di “Caviale e lenticchie”

Nella Napoli del dopoguerra, la famiglia Lamanna vive di espedienti. Liborio di mestiere fa l’invitato: si intrufola nei ricevimenti dell’alta società e ruba cibarie che poi Vincenzo, un vicino tuttofare, rivende il giorno dopo ai ristoranti della zona. La figlia, adolescente sognatrice, colora a matita le cartoline in bianco e nero. La sorella è la sola ad avere una solida posizione: fa le pulizie ai bagni del teatro. Per sottrarsi a questa situazione, Liborio, spacciandosi per commendatore, organizza con dei nobili conosciuti a un ricevimento un comitato di beneficienza e propone di iniziare l’attività benefica proprio dalla famiglia Lamanna.
Questa è la premessa per una serie di disavventure che si snocciolano durante tutta la commedia e che coinvolgono la sua famiglia e quella della rigida dama benefica, Donna Agnese.
Cavallo di battaglia del grande Nino Taranto, Caviale e lenticchie offre, nel confronto tra le due famiglie, uno spaccato impietosamente divertente della società italiana del dopoguerra. Chi deve fare del sotterfugio un indispensabile mezzo di sopravvivenza e chi se ne serve senza scrupoli per salvare la faccia.
La trama, che ha la verve tipica della commedia napoletana, assume via via i contorni del giallo.