Quella di domani sera al San Paolo tra Napoli e Cagliari (anticipo dell’ottava giornata di ritorno della
massima serie) sarà la trentaquattresima sfida tra azzurri e sardi nei match complessivi disputati all’ombra del Vesuvio e al Sant’Elia, e il bilancio di questi precedenti fa notare per il momento 26 vittorie del Napoli, 28 pareggi e 13 affermazioni del Cagliari tra partite di serie A, campionato cadetto e coppa
Italia. Per quanto riguarda, invece, nello specifico le gare interne il Napoli è in vantaggio nei confronti dei rossoblù: su 33 gare (26 in serie A, 4 in serie B e 3 in coppa Italia) vi sono state 19 vittorie azzurre, 10 pareggi e 4 affermazioni del Cagliari. Sempre in casa i gol del Napoli sono stati complessivamente 46 mentre sono 20 quelli messi a segno dei sardi. Negli ultimi anni la formazione del presidente Cellino (che ha fatto di tutto per meritarsi forti antipatie da parte dei tifosi napoletani dopo affermazioni poco felici e comportamenti per nulla ortodossi durante i tanti confronti tra le due formazioni) è stata una vera e propria bestia nera per Lavezzi e soci sia nelle partite interne che in quelle in trasferta, ma dalla
scorsa stagione la tendenza sembrerebbe essere stata invertita e l’incantesimo malefico – che pareva aver avvolto il Napoli in sindromi da magia nera che facevano piombare puntualmente la formazione azzurra come in un processo kafkiano di metamorfosi negative e involuzioni in quanto a gioco e risultati –
probabilmente svanito sotto i colpi del Pocho e del Matador. Al Sant’Elia lo scorso anno ci pensò l’argentino con un gol a tempo scaduto a regalare i tre punti agli azzurri, al ritorno invece fu Cavani a timbrare per due volte (primo gol su rigore, poi raddoppio con cucchiaio stile Messi a ribaltare il parziale
vantaggio di Acquafresca) il cartellino lanciando il Napoli nella corsa al terzo posto. Ma negli anni precedenti per i tifosi azzurri in questa partita sono state tante brutte esperienze, con clamorose sconfitte e rimonte subite in trasferta e pareggi e disfatte al San Paolo. Da ricordare che il Cagliari è stato anche il primo avversario del Napoli di De Laurentiis in serie A: nella prima giornata della stagione 2007-2008 infatti la formazione allenata da Edy Reja fu sconfitta al battesimo con la massima categoria con un netto 0-2 (reti di Matri e Foggia) debacle inaspettata che addirittura fece temere al peggio per la stagione che, invece, fu nel proseguo ricca di soddisfazioni con l’arrivo di una salvezza tranquilla conquistata anzitempo e con vittorie di prestigio contro le big della massima serie che proiettarono il club partenopeo
agli spareggi Intertoto. Una curiosità: nella stagione 2001-2002 la partita tra le due formazioni (in serie B) si giocò sul campo neutro di Cava dei Tirreni per indisponibilità dello stadio San Paolo e il risultato fu 0-0. Andando ancora indietro negli anni non si possono non citare i grandi ex Daniel Fonseca (che approdò al Napoli proprio dalla formazione sarda e che nell’era post Maradona è stato per anni ricordato come uno dei migliori marcatori della storia azzurra) e Gianfranco Zola (sardo doc) calciatori che hanno scritto pagine importanti della storia del calcio partenopeo. Pessimi, infine, si possono definire i rapporti tra le due tifoserie che nel corso della storia non si sono mai amate particolarmente, ma la vera scintilla che fece scoppiare un odio (sportivo) viscerale esplose nella stagione 96/97 quando al San Paolo si
giocò lo spareggio salvezza per la massima serie proprio tra Cagliari e Piacenza. In quell’occasione i tifosi azzurri presero le parti dei biancorossi e i cagliaritani si legarono l’episodio al dito giurando astio a vita nei confronti della formazione napoletana.
Domani sera, e tornando quindi all’attualità, le due formazioni si ritroveranno di fronte per l’ennesimo incontro che si preannuncia già come partita tosta, ma proprio in questo frangente della stagione i tre punti saranno fondamentali soprattutto per gli azzurri che vogliono continuare la rincorsa al terzo posto per poi tuffarsi nella sfida al Chelsea per sognare ancora.