– IL VIDEO – Crisi idrica Sud Pontino: il popolo di Formia manifesta alla sede di Acqualatina, le risposte del gestore

Ieri mattina il popolo di Formia, ha presentato il proprio dissenso alla scellerata gestione idrica di Acqualatina S.p.A. con una manifestazione autorizzata dinnanzi alla sede di Via Olivastro Spaventola. Tante sono state le voci pacifiche, ma non per questo poco incisive, dei presenti che hanno posto domande interessanti ai rappresentanti – tra cui l’ingegnere Giorgio Stagnaro dell’area tecnica del gestore –  intervenuti per chiarire diversi punti.

Teniamo a precisare  che non entreremo nel merito o meno della veridicità delle affermazioni rilasciate dai rappresentanti del gestore, comunque consultabili attraverso atti pubblici, ma intendiamo evidenziare soprattutto le risposte fornite alla cittadinanza.

Le domande poste, soprattutto al dottor Stagnaro, vertivano essenzialmente su due filoni principali: il primo che affrontava le problematiche relative la gestione idrica, le zone, gli orari – non rispettati – e soprattutto le bollette, la fuoriuscita di aria dai contatori e i pagamenti. Il secondo filone, invece, con domande relative ai lavori mai fatti per il risanamento della rete idrica,  che ha portato ad oggi a una dispersione pari piu’ o meno al 70% del totale della fornitura idrica del sud pontino.

Gli argomenti relativi ai lavori di risanamento mai fatti dal gestore, veniva affrontato dai rappresentanti con affermazioni precise e dirette al problema arsenico, che per legge dal 2008, sarebbero dovuti essere nettamente inferiori rispetto al passato – e quindi un’acqua ritenuta potabile prima – a partire dal 2008 sarebbe risultata fuori legge. Sempre secondo i rappresentanti di Acqualatina, mentre le altre regioni avrebbero stanziato fondi sufficienti alla totale copertura dei potabilizzatori, nel caso di Formia e dei comuni del Sud Pontino, molti investimenti sono stati versati dal gestore e non dalla regione. I dirigenti che hanno affrontato l’argomento hanno inoltre evidenziato come gli investimenti da versare per il risanamento della rete idrica sarebbero difficili da effettuarsi in maniera immediata, e soprattutto sarebbero di una portata davvero enorme in termini economici proprio per la “vastità” del problema.

E’ emerso quindi che la rete idrica formiana sarebbe ridotta malissimo, tanto da richiedere un intervento drastico e totale di risanamento. Questo però non giustifica i vani tentativi del gestore di far comprendere alla cittadinanza che i tanti disservizi siano “normale amministrazione“, perchè così non è. Non è normale vivere tre mesi non sapendo se l’acqua arriverà, e soprattutto a che ora. L’inefficienza del gestore, la sua politica fallimentare è palese, così come è palese che sia il gestore Acqualatina che i sindaci dell’ATO4 riguardo alle responsabilità giochino a scaricabarile. 

Tutti dicono di aver fatto, intanto i cittadini sono rimasti – ad agosto – nei giorni di caldo torrido di fine estate – letteralmente senza una goccia d’acqua. Chi risponde per questi disservizi? Chi si assume le responsabilità per un servizio pagato e mai usufruito, per i pozzi alla panapesca di Gaeta o ai venticinque ponti a Formia che sono ritenuti solo interventi “tampone”, che intanto il popolo paga profumatamente? Chi risponde per le inadempienze verso anziani e ammalati che hanno pagato in prima persona inefficienze e gravi inadempienze su di un bene primario come l’acqua? E non è assolutamente solo un problema di siccità. L’acqua a Formia c’è e anche molta, come ricorda il grande “Adriano” nelle sue memorie.

Le domande sono tante e le risposte non arrivano perchè si gioca da troppi anni a scaricabarile. Questo “gioco” perpetrato sulla pelle dei cittadini non solo formiani, ma di tutto il sud pontino, sta facendo male non solo a coloro che da mesi non hanno acqua, ma soprattutto a persone vessate, stanche, che hanno manifestato liberamente e che sono state anche, come se non bastasse l’enorme disagio subito in tre mesi di forte carenza idrica, anche denunciati a piede libero per interruzione di pubblico servizio. A loro va la nostra vicinanza e il nostro sostegno. 

Le verità sono tante, a partire dall’enorme presenza d’acqua della zona, che viene gestita male, anzi malissimo da un gestore privato. Quali possono essere gli interessi di un “privato” se non quelli strettamente collegati agli utili e non certo al benessere della popolazione del sud pontino? I sindaci dell’ATO4 “dovrebbero” vigilare sull’operato, schierandosi dalla parte dei cittadini affinchè si riesca a superare il carattere strettamente “privato” del gestore, arrivando finalmente ad un’acqua pubblica.

Si spera si riesca, anche grazie all’opera della magistratura, a chiarire responsabilità e inadempienze verso un’intera cittadinanza non solo formiana che, suo malgrado, ha pagato un prezzo veramente troppo alto in un’estate da inferno, non solo per il caldo, ma per tutti gli enormi disagi causati dal “minotauro” Acqualatina.

 

Dario Aloja – inviato Napolinews24.net zona Formia