Nel mondo della movida napoletana sono tante le attività che in questi ultimi anni si sono aperte e stanno avendo grande successo. Noi abbiamo voluto conoscere Enzo Minieri, 39 anni, originario di Pozzuoli, bartender, bar manager e imprenditore, che dopo un lunga esperienza all’estero come bartender, dopo 5 anni fa ritorno nelle sua puteoli e apre il lounge bar “SoBar” in via Pendio San Giuseppe 4, in un punto strategico del centro storico di Pozzuoli. Situato in un’area collinare, alle spalle del Parco pubblico di Villa Avellino e facilmente raggiungibile a piedi dal porto grazie alle scenografiche scale di San Giuseppe. Percorrendo questi luoghi caratterizzati dalla loro valenza storica si resta sorpresi e affascinati quando, giungendo al locale, si entra in uno spazio del tutto contemporaneo e minimalista dove la cura dell’interior design colpisce subito l’attenzione del cliente.
COME HA AVUTO INIZIO LA TUA CARRIERA?
Dopo circa un anno dal diploma alberghiero, mi sono recato in Inghilterra per approfondire quella che era stata la mia formazione scolastica, non solo, ma sono partito con grande entusiasmo e aspirazioni professionali, visto che il campo del bar-ristorazione, già da piccolo risultava essere il mio lavoro, che ho svolto, sempre, con grande passione. Trascorro un anno a Guilford e quattro a Londra, proprio in quest’ultima lavoro due anni come bartender, al “Bank cocktail Bar & Ristorante”, molto conosciuto a Londra. Poi mi sono spostato per altri due anni in Florida, tra Panama city beach e Destin dove ho approfondito ulteriormente le mie esperienze nel settore cocktail bar.
QUANDO HAI INIZIATO AD INTRAPRENDERE L’ATTUALE ATTIVITÀ?
Il viaggio in America è stata una bellissima esperienza, ma era grande la voglia di far ritorno ai miei luoghi d’origine, così sono tornato a casa, nell’amata Pozzuoli. Qui grazie ad un incontro del tutto casuale ho conosciuto Stefano Apa, quello che poi è diventato il mio attuale socio. Lui doveva affittare il suo locale, ed io interessato, gli proposi alcune idee che gli piacquero subito, ma non avendo tutta la disponibilità economica era necessario che qualcuno finanziasse parte del progetto e lo fece proprio lui divenendo mio socio. Così, lo “Sciaraball”, locale prettamente dedicato alla musica live e da uno stile degl’interni alquanto rustico, andava completamente stravolto in una nuova chiave contemporanea minimalista. Nel 2005 viene registrata l’attività, ma ci sono voluti ben due anni per la ristrutturazione e nel febbraio del 2007, il “Sobar” apre al pubblico.
CHI TI SENTI DI DOVER RINGRAZIARE?
Prima di tutto la mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto ed incoraggiato, anche nei momenti di difficoltà degl’inizi, quando ho intrapreso questo progetto. Poi devo ringraziare il mio socio, che ha creduto subito in me e mi ha lasciato, sempre, libero arbitrio circa qualunque decisione riguardasse il locale.
PARLACI DEL SOBAR
La mia esperienza in Inghilterra ha influito nel volere una struttura che rimandasse agl’open bar in stile anglosassone. Ma allo stesso tempo pensavo ad un locale che si potesse contraddistinguere per la sua originalità, già dal nome. Infatti, al momento della registrazione nel 2005 non esisteva un altro “Sobar” in tutta Europa. Diminutivo di sofà bar, il termine oltre a risuonare bene all’orecchio, rispecchia anche quella che è l’essenza stessa del locale, ovvero, un luogo dove poter chiacchiere, ascoltare musica, gustare cibo e sorseggiare drink, tutto in totale relax, grazie all’ambiente confortevole. Oltre al nome, desideravo che anche la ristrutturazione giocasse un ruolo determinante, ai fini di un locale elegante ed originale. Così ho commissionato il progetto di ristrutturazione al noto interior designer partenopeo Mario Gallo, che ha curato tutte le fasi, dalla progettazione degli spazi, allo studio dell’impiantistica, alla supervisione e infine al completamento, attraverso gl’arredi. L’intento è stato quello di realizzare un ambiente dal gusto minimalista stimolando tutti e cinque i sensi della persona e non solo quello dell’impatto visivo. Un esempio è l’effetto ruvido che da al tatto, la facciata del bancone bar, lungo 4 mt, realizzato in legno africano della famiglia dell’ebano, della nota azienda “Alpi”. Il bancone è il grande protagonista di tutto il locale, il suo piano è stato realizzato con la tecnica della pressofusione. I colori predominanti del locale sono il rosso e il grigio antracite. Sulle pareti sono stati applicati degli stencil acquistati in Francia. Non passa inosservato “Spoon”, lo sgabello disegnato dal famoso architetto milanese Antonio Citterio e prodotto da” kartell”, un’aziende rinomata nel panorama dell’interior design. Anche per quanto riguarda l’illuminazione sono stati utilizzati prodotti di qualità come quelli dell’azienda “Viabizzuno”. A livello strutturale il sobar si articola come un corridoio, quindi in lunghezza. È un ampia leaving room suddivisa in tre aree diverse: un ingresso con sedute e tovolini; la sala bar; il prive con divanetti e poltroncine. Tutto il perimetro del locale è stato ridotto di circa 10 cm per la realizzazione dell’impianto di isolamento acustico. Tale intervento è stato quello che ha rallentato maggiormente la durata dei lavori di ristrutturazione. Ma alla fine l’obiettivo di limitare la rumorosità sia interna del locale verso l’esterno, che viceversa dai rumori di strada, è stato perfettamente soddisfatto. Anche l’aspetto della fonoassorbenza è stato tenuto in considerazione, con interventi atti a migliorare il comfort acustico all’interno del locale. Sono stati studiati i flussi di percorrenza ai fini del rispetto del benessere della persona. La lunghezza adeguata del bancone bar permette al cliente di muoversi e potersi appoggiare comodamente senza il rischio di affollarlo. Ottimo lavoro è stato fatto anche in merito all’impianto di aerazione, evitando che si formi alcun tipo di ristagno d’aria.
COSA VUOL DIRE PER TE ESSERE IMPRENDITORE E BAR MANAGER?
L’aver acquisito nel corso degl’anni sempre maggiore esperienza professionale mi ha aiutato a crescere nel campo del lavoro, ma con umiltà, senza mai dimenticare le mie origini, di famiglia operaia. Ci sono voluti grandi sforzi e sacrifici durante la mia gavetta ma, oggi, non sarei un buon imprenditore e bar manager se non trasferissi con generosità la mia esperienza all’interno del mio team, lavorando come bartender e bar manager, sul campo in prima persona, insieme ai miei collaboratori. Lavoro al loro fianco e allo stesso tempo sono il loro punto di riferimento, li aiuto nei momenti in cui mi pongono delle domande o dei problemi che non riescono a risolvere. Considerando il fatto che tutto questo può avvenire anche mentre devo occuparmi del cliente, prestare attenzione ad un amico che mi saluta, alla preparazione dei cocktail. Quindi, devo essere sempre pronto e veloce a rispondere, a volte in pochi minuti, a tutti I problemi o domande nel migliore dei modi.
PARLACI DELLA TUA GIORNATA TIPO
Svolgo tre ruoli fodamentali, quello di piccolo imprenditore, bar manager e bartender. Tutta la prima parte della giornata la dedico all’organizzazione della mia attività, bilanci, pagamenti vari, contatti con i fornitori, partecipare a meating. La sera quando sono al locale, data la mia fortuna di fare un lavoro che ho scelto e che amo, stare dietro al bancone bar diventa per me un momento anche per rilassarmi senza, però, perdere mai il senso di responsabilità che mi assumo durante un evento, una serata e di conseguenza verso I miei collaboratori e il cliente.
QUALI SONO PER TE LE CARATTERISTICHE DI UN BUON BAR MANAGER?
Avere sempre un spirito positivo è sicuramente una caratteristica molto importante che mi contraddistingue. Ritengo che essere positivo, lavorando in sinergia con i miei collaboratori, di riflesso mi permette di trasferire anche al mio team il mio modo di essere. Così, poi, il nostro buon umore nell’affrontare qualunque situazione traspare anche al cliente, il quale attraverso tanti complimenti, ci manifesta consensi positivi per il nostro lavoro. Essere direttamente sul campo, per me vuol dire anche prendermi in prima persona la responsabilità dei rischi e degli obbiettivi da perseguire ai fini di un buon risultato. Secondo me, per riuscirci e per cercare di essere sempre produttivi, un’altra caratteristica molto importante è la lungimiranza, il saper guardare avanti, oltre, immaginando dall’inizio alla fine di una serata, un evento, come desidero che si muova il cliente all’interno del locale, cosa potrebbe piacergli, soddisfarlo, divertirlo, renderlo felice e farlo stare bene. Spesso per crescere e migliorarsi bisogna proporre cose nuove, ed essere lungimiranti serve proprio per capire dove è meglio investire, immaginando già cosa potrebbe essere utile ai fini di un buon profitto e un buon risultato.
PARLACI DI UN EVENTO DI CUI VAI FIERO
Sicuramente, grande successo ha riscosso il nostro evento del giovedì, “SevenAp”, l’aperitivo delle sette. Un format, organizzato insieme a Fabio Varchetta a cui lui stava, già, precedentemente lavorando. Fabio, titolare dell’attività di servizi stampa “Copy System Lab”, in Corso Nicola Terracciano, 18, Pozzuoli NA, si occupa di curare anche tutta la parte grafica, di sponsorizzazione dell’evento, di ciò che concerne le pubbliche relazioni e la promozione sui vari canali social. Una formula aperitivo, nata nell’ottobre del 2015, dove il cibo è offerto con servizio al piatto da gustare con i nostri ottimi e ricercati drink in totale relax, dove l’house music fa da sottofondo, il genere musicale che il cliente puoi ascoltare e ballare da noi il giovedì, espresso con grande professionalità dai nostri djs che si alternano a rotazione. Il giorno che Fabio mi propose questo progetto, mi piacque molto, ma dovevamo dargli un nome. Così una sera eravamo Fabio, sua sorella Alessia ed io cercando l’ispirazione. Fabio voleva che il nome desse l’idea del pollice insù del famoso social network, l’aperitivo doveva iniziare alle 19 e terminare alle 2 di notte, così all’improvviso Alessia disse: chiamiamolo “SevenAp” dove “ap” è un abbreviazione di aperitivo, ma che pronunciandolo sembra il termine inglese “up”, un idea sulla quale siamo stati, subito, tutti e tre entusiasti. È un format rivolto sia ad un pubblico più adulto, quello dei professionisti che finendo di lavorare vengono dai noi per rilassarsi, per incontrare amici o conoscerne dei nuovi, sia ai più giovani che si trattengono fino a chiusura, che si divertono e ballano al ritmo di musica house. Questo genere mi piace perché rispecchia la nostra personalità e il modo di approcciarci alla vita e alle persone. È un genere che trasmette energia e secondo me allegro, io la definisco musica happy! Ad ogni dj, dico sempre di suonare musica happy, perché i miei clienti devono essere felici e divertirsi, mi piace vederli sempre con il sorriso sulle labbra.
COSA TI SENTI DI DIRE AI GIOVANI CHE VORREBBE INTRAPRENDERE UN SIMILE ATTIVITÀ?
È giusto che i giovani provino a realizzare un proprio sogno, ma per riuscirci, credo che l’esperienza giochi un ruolo determinante, unita anche alla volontà, alle capacità e le possibilità per poterlo realizzare. L’età giusta per me, è quella dei 30 anni. Inoltre quando si intraprende un’attività, bisogna farlo nel rispetto, dei potenziali clienti futuri, delle regole da seguire, di chi ti sta accompagnando in questo percorso, collaboratori e dipendenti. Una concorrenza che si sforza di superarmi lealmente e più competitiva di me è sempre ben accetta.
UNO SGUARDO AL FUTURO, COSA VEDI?
Per dedicarmi al meglio alla mia attività, ho sempre sacrificato maggior parte del mio tempo e della mia vita privata. Ma questo è un lavoro che amo, ho ancora tanta energia da investire affinché il mio locale e il mio lavoro possano raggiungere sempre risultati positivi, per molto tempo ancora. Cerco continuamente di, valorizzare e perfezionare le iniziative che oggi mi danno grandi soddisfazioni e mi sento anche proiettato verso quelle nuove, come i nostri venerdì live e tanti altri eventi della settimana.
SoBar
Orari di apertura al pubblico:
lunedì 20-02
martedì 20-02
mercoledì 20-02
giovedì 19-02
venerdì 20-02
sabato 20-02
domenica 19-02
Visita anche la pagina Facebook: “SoBar pagina Facebook“
R.D.A