Oggi, 19 marzo, non è solo la festa del papà ma anche una ricorrenza che coinvolge emotivamente e unisce sentitamente tutta la Campania. Molte province campane, infatti, ricordano in questo giorno don Giuseppe Diana, il parroco di Casal di Principe ucciso dalla camorra 18 anni fa. Erano le 7.30 del 19 marzo 1994, giorno del suo onomastico, quando don Giuseppe Diana venne assassinato nella sacrestia della chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe, mentre si accingeva a celebrare la Santa messa. Oggi è una festa laica voluta dalla Regione Campania per non dimenticare, inoltre, le 236 morti di camorra della nostra regione e, tra queste, ricordiamo: il commissario Antonio Ammaturo morto nel 1982, di Pasquale Campanello morto nel 1993, di Nunziante Scibelli morto nel 1991 e di Antonio e Francesco Graziano morti nel 2004.
Don Peppe Diana, prete coraggioso, scrisse con coraggio a tutta la popolazione di Casale la lettera: “Per amore del mio popolo”. I contenuti del documento che lo portarono a soccombere sotto i colpi della Camorra, sono ancora di straordinaria attualità. Oggi, infatti, rileggere questo scritto riporta alla luce la forza viva di don Peppe Diana che, anche oggi, motiva fortemente i giovani a combattere per la legalità.
Commemorazioni in tutta la Campania e scuole chiuse ad Avellino rendono la nostra regione sensibile al ricordo di quanti, come don Peppe Diana, hanno dato la propria vita per difendere i propri ideali. La Camorra è un morbo che si può sconfiggere solo affrontandolo, solo cancellando dai volti e dalle voci la paura. Don Peppe non ha avuto paura di denunciare le violenze ed i delitti e, mentre in tante zone della nostra regione s’aspetta ancora il completamento di indagini e processi, per dire finalmente la parola basta alla lunga lista di morti di Camorra ricordiamo il prete coraggioso con una delle sue stesse frasi: “Per amore del mio popolo non tacerò”.