Il fine ultimo dello sport è quello di insegnare soprattutto alle giovani generazioni sani valori come quelli della competizione, del rispetto dell’avversario e del sacrificio fisico, principi che troppo spesso – in questa società governata dal motto “business is business” – si perdono di vista, rendendo davvero inconsistente lo spettacolo che viene offerto agli spettatori.
Atleti strapagati e sempre più star, che guadagnano cifre da capogiro tra l’altro poco rispettose di fronte al momento di crisi che larga parte della società sta subendo, non sono altro che lo specchio di una società che sembra perdere di vista le reali priorità e che continua a viaggiare nella direzione sbagliata dove la forbice tra benestanti e precari si allarga sempre di più. Ma spesso, nonostante il marcio che continua a circolare anche nel mondo dello sport, le vere lezioni arrivano spesso proprio da questo settore, dagli sport cosiddetti minori, dove è essenzialmente la passione a far muovere muscoli e a far sudare le magliette. Il progetto “Io scelgo lo sport” destinato ad oltre cento ragazzi della periferia napoletana a rischio realizzato dall’Associazione Sportiva Acquachiara va senza dubbio verso questa direzione, mettendo a disposizione di ragazzi che vivono realtà disagiate corsi gratuiti per due volte a settimana. È ovvio e chiarissimo lo scopo dell’iniziativa che si propone di togliere dalla strada i giovani per avvicinarli al sano mondo dello sport. Nello specifico l’iniziativa prevederà l’inserimento di ottanta ragazzi dalle scuole di Pianura – Soccavo, dal circolo didattico Fausto Nicolini di via Sogliano, dalla zona di Capodichino e da quella di Piazza Carlo III, mentre altri venti ragazzi saranno indicati dalle parrocchie della municipalità Scampia – Miano. Grande soddisfazione per il Presidente dell’Acquachiara Franco Porzio (ex campione olimpionico di pallanuoto) sempre presente nelle iniziative che vedono coinvolti giovani e sport: «La crisi economica che sta inginocchiando il nostro Paese incide soprattutto sui beni ritenuti secondari e quindi anche sulla possibilità per le famiglie di far praticare sport ai ragazzi. Per questo motivo abbiamo deciso di aumentare il nostro impegno per i ragazzi di alcuni quartieri a rischio di Napoli’ per fare in modo che tutti abbiano la possibilità di poter vivere le sane emozioni che solo lo sport può dare».