Napoli, 8 Gennaio 2019 – Nella Cappella Palatina del Maschio Angioino può essere ancora visitata fino al 17 febbraio 2019, la mostra, promossa dal Comune di Napoli con la collaborazione dell’organizzazione del COR (Creare, Organizzare, Realizzare) sul “Futurismo anni 10 – anni 20”.
La mostra è stata curata da Giancarlo Carpi e Francesca Villanti, che hanno esposto a Napoli, 64 capolavori tra le più importanti opere realizzate dagli artisti del movimento Futurista, agli inizi del secolo scorso, .
Si potranno ammirare le straordinarie opere di Boccioni, Balla, Carrà, Severini e tanti altri artisti che firmarono il Manifesto dei pittori futuristi e più tardi il Manifesto della tecnica della pittura futurista.
L’elaborazione teorica di Filippo Tommaso Marinetti, fu esposta nel Manifesto del futurismo, pubblicato nel 1909, su vari giornali in Italia e successivamente, sulle pagine del quotidiano “Le Figaro” di Parigi. Nel Manifesto fu esaltata la tecnica moderna e la fiducia nel progresso e nella modernizzazione, il dinamismo, l’industria e la guerra.
I futuristi rivoluzionarono la concezione della cultura dell’epoca, essi modificarono radicalmente l’idea di società. Il Movimento d’avanguardia si pose in un’ottica dichiaratamente antiborghese.
Nella mostra si possono ammirare le opere di Boccioni quali il ”Ritratto di Augusta Papoff”, “l’Anta dell’Armadio”, con il “Collage di carte colorate su tela”, commissionato da Marinetti all’amico Balla, il “Pupazzo Campari” di Depero, commissionata per la pubblicità del noto marchio italiano e tante altre opere ancora.