L’emergenza rifiuti, che non è stata mai del tutto sconfitta nonostante i livelli di allarme siano scesi sensibilmente negli ultimi mesi, con l’arrivo del primo caldo torna a riaffacciarsi nel capoluogo partenopeo alla vigilia delle festività pasquali che da sempre hanno catalizzato migliaia di turisti in città in un periodo molto redditizio per albergatori e possessori di attività commerciali.
A complicare una situazione già abbastanza complessa e di difficile via d’uscita ci si è messo stamane lo sciopero del personale dell’Asìa che, se da un lato può essere capito in quanto ci sono tutte le buone ragioni per mettere in atto una protesta che possa far rivendicare diritti inerenti al lavoro e alle mansioni svolte, dall’altro lato fa emergere l’ennesima crisi e soprattutto la responsabilità degli scioperanti che hanno tutti i diritti per dare voce alle loro proteste ma anche il dovere di non sospendere un servizio di importanza vitale per una città e per i propri cittadini. A fare la voce grossa ed esternare tutta la delusione e la rabbia per quanto venutosi a creare in alcuni punti della città è il vicesindaco Tommaso Sodano che parlando oggi in Prefettura nel corso della sottoscrizione di un protocollo di intensa contro il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti lungo le strade, ha aggiunto: «Sono profondamente amareggiato perché proprio nel momento in cui stanno tornando i turisti i turisti in città iniziano gli scioperi sconsiderati. Oggi alcuni quartieri sono sporchi a causa di questo sciopero – che a mio giudizio è assolutamente immotivato – messo in atto da un gruppo di dipendenti di una ditta privata che ora è Asìa. Per il vicesindaco si tratta di uno «sciopero selvaggio» annunciando anche l’eventualità di voler intraprendere azioni legali nei confronti dei responsabili del blocco: «Si tratta di un fatto gravissimo e mi auguro che questi dipendenti – che sono circa una settantina – tornino al più presto in servizio per evitare la paralisi della situazione e l’inizio di una nuova crisi sulla spazzatura». In ogni caso il vicesindaco si augura che la situazione si sblocchi al più presto: «Abbiamo intimato loro di riprendere subito il lavoro e di recuperare nel pomeriggio di oggi il danno che hanno provocato non solo all’immagine della nostra città ma soprattutto all’igiene e al decoro pubblico».
I dipendenti dell’Asìa, da quanto si è potuto apprendere anche ascoltando alcuni lavoratori, hanno incrociato le braccia e dato inizio alla protesta a causa del mancato pagamento di una mensilità tra l’altro da parte del vecchio datore di lavoro». Gli aderenti allo sciopero, inoltre, sono entrati da poco nell’organico di Asìa e fino a qualche tempo fa erano dipendenti di una ditta privata e adesso lamentano il mancato pagamento da parte proprio dell’ex datore di lavoro di alcune spettanze. Chiude Sodano: «Abbiamo con fatica internalizzato questi dipendenti e loro non possono far pagare alla città il mancato versamento di uno stipendio dell’ex datore di lavoro».
Della stessa opinione anche il prefetto di Napoli Andrea De Martino che addirittura auspica il pugno duro contro i responsabili: «Ritengo che appena verranno presentate le denunce necessarie occorra provvedere con urgenza e anche massima severità». L’azienda napoletana fa sapere, intanto, di aver regolarizzato tutte le spettanze e che auspica in tempi brevi la risoluzione della criticità.
Nell’interesse, ovviamente, della città che non può assolutamente permettersi di subire episodi del genere che non fanno altro che buttare fango, pardon, spazzatura, su una città che di problemi ne ha fin troppi.