L’ex allenatore azzurro Gianni Di Marzio – oggi opinionista televisivo in ambito calcistico e dirigente sportivo – analizza reparto per reparto la squadra azzurra che continua a commettere quegli errori difensivi che si stanno ripetendo con una frequenza maggiore rispetto al passato e che stanno rischiando di far buttare al vento tutto quel che di buono i tre tenori e l’intero reparto offensivo riescono a concretizzare.
Per il mister il Napoli rimane ancora favorito per la lotta al terzo posto visto che la formazione azzurra si troverà a lottare con avversarie non in uno stato di forma eccezionale e che – almeno sulla carta – Lazio ed Udinese rimangono alla portata degli uomini di Mazzarri. Anche se però un campanellino d’allarme inizia a suonare: se da un lato c’è un attacco che regolarmente riesce a buttarla dentro, dall’altra parte fa eco un centrocampo che non sempre assiste con il dovuto supporto la difesa che rimane il vero e proprio tallone d’Achille per una formazione che in ogni caso sta dando delle soddisfazioni ai propri tifosi. Quando chiediamo a Di Marzio per quale motivo si prendono tutti questi gol la risposta è quasi scontata ma perentoria: «Il problema numero uno del Napoli è la difesa, è inutile che ci nascondiamo. A parte Fernandez e Britos – il primo a causa dei continui infortuni non è stato finora in grado di dare l’apporto giusto, mentre l’argentino è poco visto da Mazzarri – tutti e tre i centrali della difesa appaiono anche stanchi e logori, avendo giocato insieme la maggior parte delle partite. C’è poi da dire che Campagnaro non è un centrale puro ma è stato adattato in quel ruolo e che Aronica sta andando oltre le più rosee previsioni di rendimento. Il problema è che non ci sono ricambi all’altezza e che se gli esterni non sono in giornata o Maggio ha il raffreddore per il reparto arrestato sono dolori». Per il mister inoltre i risultati altalenanti della formazione partenopea degli ultimi periodi sono anche figli di errori di singoli e della poca concentrazione evidenziata dai difensori soprattutto per quel che riguardano i gol presi dalle palle inattive: «La squadra continua a prendere gol su palle inattive. Dai calci d’angolo e dalle punizioni arrivano sempre i pericoli maggiori per De Sanctis e soci. C’è da dire che in alcuni momenti – nonostante Mazzarri sia un grande allenatore che cura al meglio i dettagli – la difesa pecca di ingenuità clamorose. Come si fa a non mettere un uomo sul primo palo sui calci d’angolo? Poi bisogna stabilire la tipologia difensiva che può essere a uomo, a zona o zona mista. Per il primo e per l’ultimo (nella marcatura ad uomo c’è sempre il rischio che si possa perdere il proprio marcatore o che prenda la palla un’altro giocatore che arriva da dietro inserendosi, mentre nella difesa a zona si possono verificare duelli dove il difensore per esempio piccoletto di statura si può trovare a marcare un gigante come Drogbà) sistema difensivo io non sono entusiasta, preferisco la zona mista dove si decidono anzitempo le marcature più importanti per poi marcare a zona il resto degli avversari. Il Napoli dovrebbe comportarsi in questo modo per cercare di migliorare in questa fase finale di prendere tutti questi gol. Mazzarri sa cosa fare e sono convinto che arriverà anche questo correttivo in questa delicata fase finale della stagione dove ci giochiamo l’accesso in Champions».