Si conclude per 1-1 la sfida tra Spal e Napoli allo stadio Paolo Mazza di Ferrara. Gli azzurri non approfittano dello stop di Inter e Juventus, mentre l’Atalanta vince per 7-1 contro l’Udinese e la Roma si impone sul Milan. Il Cagliari strappa un punto prezioso al Torino in un campo non semplice. La classifica vede ai primi tre posti i bianconeri a 23 punti, l’Inter a 22, e l’Atalanta a 20. A seguire, Napoli a 17 e Roma e Lazio, con rispettivamente 16 e 15 punti.
“Il 31 agosto saremo tutti felici“, diceva Carlo Ancelotti quest’estate a Dimaro. Gli obiettivi, però, erano sicuramente altri. Dopo solo 9 giornate, il Napoli si ritrova ad inseguire ben tre squadre. La Juventus, in vetta alla classifica, dista 6 punti dagli azzurri.
I partenopei entrano in campo con l’ormai consueto 4-4-2, con Elmas adattato a destra e con Callejon e Fabian in panchina. In difesa, Di Lorenzo copre la fascia sinistra, mentre Luperto sostituisce Manolas. La squadra di Ancelotti conta quattro tiri in porta ed un palo di Fabian Ruiz, subentrato al 54° minuto.
C’è poco da dire. Il Napoli gioca male e la “squadra di adattati” non gira come dovrebbe o, meglio, come vorrebbe il mister. Elmas a destra di centrocampo per far rifiatare Callejon, Insigne a sinistra perché in questo modulo l’alternativa è piazzarlo come prima punta, Di Lorenzo a sinistra perché “Ghoulam non è in forma“. Insomma, la squadra di De Laurentiis sembra costruita per ben altri schemi.
Il Napoli gioca male e soffre tanto. Calciatori e tifosi sembrano fronteggiare ogni singola partita come fosse una finale dal risultato aperto e incerto, che sia Spal, Salisburgo o Liverpool. Questa squadra non diverte, non gioca bene e, soprattutto, non vince. “Il secondo posto ci sta stretto”, affermava il mister a Dimaro, eppure gli azzurri non deliziano più come qualche anno fa, quando il gioco partenopeo sembrava secondo solo al tiki-taka catalano.
Salvatore Esposito