Si poteva parlare di un’ottima prestazione del Napoli, di un Fabian Ruiz a tutto campo o di Marek Hamsik che in tribuna supporta gli ex compagni. Invece no. Oggi si parla dello scandalo e di come gli azzurri siano stati messi spalle al muro, ancora una volta.
Il placcaggio di Kjaer su Llorente è regolare, secondo il VAR, e Giacomelli non riguarda le immagini. Dal fallo subito dall’attaccante azzurro al gol di Ilicic passano 25 secondi ed il Napoli si ritrova a pareggiare una partita che meritava di vincere. È ottima la prestazione degli azzurri, oscurata però dall’incompetenza degli arbitri di Napoli-Atalanta.
Infinite le polemiche, e oggi sui quotidiani si parla solo di questo episodio, tanto che l’intera giornata di Serie A passa in secondo piano. Si poteva raccontare di una Roma che vince ad Udine giocando un uomo in meno per quasi tutta la gara (altra decisione dubbia), di un Cagliari che vola sulle ali dell’entusiasmo e vince anche contro il Bologna, piazzandosi al quinto posto con Napoli e Lazio, o ancora della ridicola espulsione di Cassata contro, guarda caso, la Juventus. E invece no, oggi si parla del furto al San Paolo.
Tutti i quotidiani sportivi bocciano Giacomelli: dal voto 3 del Corriere Dello Sport al 4 della Repubblica. Discorso a parte per La Gazzetta che, come disse De Laurentiis “è sempre stata contro il Napoli. Altra chicca è l’espulsione di Carlo Ancelotti, che a fine gara commenta così: “L’arbitro mi ha detto di aiutarlo a sistemare le cose, gli ho chiesto se non gli venisse il dubbio che fosse rigore e mi ha cacciato fuori”.
Ieri sera a tiki-taka, su Italia 1, si è discusso dell’episodio. Inutile dire che tutti gli opinionisti sono in disaccordo con le decisioni arbitrali, da Pellegatti a Sabatini, da Bobo Vieri ad Antonio Cassano. Graziano Cesari spiega nei dettagli l’episodio contestato: “Gravissimo errore da parte di Giacomelli e di Banti che era al Var. Llorente e Kjaer si avvinghiano e cadono in area, ma il difensore nerazzurro abbandona il pallone: la sua volontà è solo quella di fermare l’avversario. È permesso dal regolamento? Assolutamente no! Sulla ripartenza dell’azione poi l’Atalanta pareggia. La partita è stata interrotta per oltre 5 minuti e l’arbitro non è mai andato a vederlo al monitor. È un comportamento opportuno? Un po’ di intelligenza sarebbe auspicabile!”
Insomma, il Napoli sembra perdere l’ultimo treno per la corsa allo scudetto. Potremmo parlare di una squadra che è grande con le grandi, ma a quanto pare nulla serve, dato le manie di protagonismo di Giacomelli e co. Il calcio italiano è malato e la Serie A ha perso, ancora una volta. Poveri noi tifosi, malinconici di uno sport pulito e leale. Poveri noi tifosi, nostalgici di un calcio onesto che qui, probabilmente, non è mai esistito.
Salvatore Esposito