Nella conferenza stampa alla vigilia della Partita di Torino con la Juventus l’allenatore partenopeo tira il bilancio della stagione concentrandosi sul finale di campionato che vedrà, a partire dalla sentitissima sfida di domani, il suo Napoli affrontare tappe fondamentali per la conquista del «migliore piazzamento possibile» in classifica. Le facce dei giocatori appaiono concentrate all’arrivo per l’allenamento prima della partenza del gruppo in programma per oggi pomeriggio.
Il primo a varcare i cancelli del centro sportivo di Castel Volturno è proprio lui, mister Mazzarri che come al solito anticipa tutti approdando in largo anticipo a “casa azzurri” forse per trovare la giusta concentrazione e la carica necessaria da dedicare ai giornalisti – nell’abituale conferenza stampa pre match – e soprattutto da trasferire ai ragazzi nell’ultimo allenamento prima della partenza per Torino. Pochi minuti dopo è la volta di Gianluca Grava, poi a gruppetti tutti gli altri, ma nessuno si ferma ai cancelli per foto o autografi, la sfida di domani è troppo importante e Cavani e soci sembrano davvero intenzionati a giocare lo scherzetto alla vecchia signora. Solo Paolo Cannavaro, in compagnia di Aronica, si concede per pochi istanti al gruppo di tifosi assiepati ai cancelli. Il coro è unico e scontato:«Ragazzi batteteci la Juve e regalateci questa importante vittoria». Tutto come programma, perchè ogni volta che i destini delle due formazioni si incrociano nei tifosi sale la voglia di rivalsa e di successo.
Nella sala stampa, intanto, Mazzarri (che proprio contro la Juvefesteggerà le 400 panchine da allenatore : «è passato tanto tempo dal mio esordio, sono contentissimo del traguardo raggiunto. Sono partito da zero e quando mi hanno ricordato questo traguardo mi sono commosso» le sue parole che aprono la conferenza) appare sereno ma allo stesso tempo convinto delle possibilità di fare bottino pieno: «Siamo abituati a giocare questo genere di partite e i ragazzi sanno bene quali sono le loro qualità. Abbiamo finalmente avuto la possibilità di lavorare in una settimana tipo, senza dover dosare le forze per impegni ulteriori, ci siamo concentrati esclusivamente sulla partita di domenica sera e abbiamo recuperato energie mentali e fisiche che ci fanno ben sperare». A chi parla di partita fondamentale per il terzo posto il mister risponde che «l’obiettivo del Napoli è quello di arrivare il più in alto possibile. Dopo la gara di Torino ci sarà quella altrettanto importante di Roma contro la Lazio, due trasferte che ci potranno dire molto sulle reali possibilità di centrare un obiettivo importante. Ma dopo queste due partite ce ne saranno altre sette e indipendentemente dal risultato delle prime due per noi saranno altrettante finali da qui alla fine che dovremo cercare di vincere». Sull’avversario e sull’amaro in bocca lasciato dalla partita di andata al San Paolo finita 3-3 commenta che «buttammo una grande occasione al vento quando eravamo in vantaggio di due gol e ci facemmo rimontare. Cosa che è capitata anche domenica scorsa contro il Catania e che spero non si ripeta più perché quei punti potrebbero risultare pesanti alla fine. Poi rispetto alla partita di Napoli loro sono cresciuti e anche i loro obiettivi sono diventati man mano ancora più ambiziosi, quindi sarà fondamentale evitare gli errori commessi nelle ultime uscite, non solo sui calci piazzati ma in generale in tutti i reparti. Per esempio posso dire che le colpe sui gol non sono solo della difesa ma dell’intera squadra che non fa i giusti movimenti, a volte per stanchezza ma molto spesso il nostro difetto è quello di distrarci quando riteniamo che il risultato sia ormai messo in cassaforte. Sto dicendo ai ragazzi che le partite dobbiamo ritenerle chiuse solo quando siamo al massimo a 10 minuti dalla fine e in vantaggio con di tre gol. Solo in quelle circostanze si potrebbe pensare di poter leggermente abbassare la guardia altrimenti poi succede quello che è successo con i siciliani e in tutte le altre circostanze in cui ci siamo fatti riprendere anche di due gol». Il tecnico di San Vincenzo non appare preoccupato nemmeno delle geometrie di Pirlo (sul quale non saranno previste particolari gabbie o trattamenti particolari) ne tantomeno le giocate dei solisti del centrocampo o dell’attacco dei bianconeri: «Se crediamo di aver risolto tutti i problemi fermando Pirlo sbagliamo di grosso perché poi va a finire che ci lasciamo qualcun altro come per esempio Vidal o Marchisio. La nostra forza dovrà essere il collettivo e se faremo le cose per bene il risultato dovrà essere una logica conseguenza. Poi ci sono gli episodi che spesso cambiano le sorti delle partite. Ma posso solo dire che ci sentiamo tranquilli e che faremo il possibile per portarci un risultato positivo da Torino. Ci rendiamo conto che la gente vive particolarmente le vigilie di queste partite che sono sentitissime e noi vorremmo tanto fare un regalo ai nostri tifosi». Sulla formazione il mister fa sapere di «non aver ancora sciolto gli ultimi dubbi. Campagnaro e Maggio hanno recuperato e saranno convocati, per il resto ci dobbiamo aggiornare a domani quando vi svelerò la formazione che manderò in campo». Sull’interessamento della Lazio Mazzarri è lapidario«fa piacere ricevere attestati di stima ma ho un altro anno di contratto e intendo rispettarlo», su Pandev e Dzemaili «a Bologna Ulivieri aveva un giocatore che giocava sempre al meglio quando subentrava dalla panchina e l’ambiente cominciò a fare pressioni per far si che quest’ultimo giocasse dall’inizio. Ulivieri in una circostanza accontentò la piazza e il risultato fu pessimo. Con questo voglio dire che non esiste una vecchia guardia e seconde linee, io decido sempre per il bene della squadra e faccio giocare sempre chi mi da maggiori garanzie sia in termini di freschezza fisica che tattica. Sia Pandev che Dzemaili sono degli ottimi calciatori che si stanno facendo valere, ma anche tutti gli altri che hanno giocato meno quando sono stati chiamati in causa hanno dato il loro apporto». E quando gli chiedono se vorrebbe fare un pesce d’aprile alla Juve risponde: «Il calcio è una cosa seria, voglio dare il massimo e mi dispiace tantissimo essere usciti dalla coppa. Però se dovessimo giudicare il bicchiere mezzo pieno potremmo dire che da un lato abbiamo fatto altra esperienza in campo internazionale mostrando di poter stare senza troppi problemi tra le grandi d’Europa ottenendo l’ennesimo risultato in ottica di crescita che da oltre due anni stiamo cercando di sviluppare, e dall’altro che non avendo tante partite da giocare sicuramente potremo dosare le energie».
Avanti Napoli, la città, la squadra e il suo condottiero sono pronti alla sfida. Affila gli artigli e batti l’avversario. I tre tenori hanno già pronto l’acuto per l’odiata banda bianconera.