Circolano le prime foto dei lavori di recinzione per la tutela della fontana di Monteoliveto in Piazzetta Trinità Maggiore a Napoli.
Un monumento in gabbia, è il caso di dire, scelta discussa e decisione discutibile ma inevitabile per un monumento che doveva essere salvato.
Unica risoluzione una recinzione che metterà la storica Fontana, a riparo da scritte, imbratti, rifiuti di ogni genere, contro il vandalismo, l’incuria e l’inciviltà di cui è stato vittima.
Inutile dire che l’iniziativa e il progetto di ingabbiare la Fontana, di re Carlo II di Spagna, più nota come Fontana di Monteoliveto, riapre il dibattito sulla tutela delle strutture monumentali urbane.
Pensare che l’opera – al cui centro troviamo un obelisco, su cui poggia la statua del re, realizzata in bronzo da Francesco D’Angelo su disegno di Cosimo Fanzago – risale al 1669.
« I lavori, a cura dell’Asia, sono iniziati a metà ottobre. Ora la recinzione sta prendendo forma per proteggere un monumento che, negli ultimi anni, è stato oggetto di vandalizzazioni di vario tipo. Addirittura, qualche mese fa, documentammo l’abbandono di alcuni assorbenti femminili all’interno della vasca» ha confermato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli.
La costruzione della recinzione protettiva è fatta sullo stile di quella che contornava un tempo la fontana, ed è paradossalmente, il risultato di una lunga battaglia sostenuta dagli abitanti del quartiere e dai negozianti della zona che negli ultimi tempi si sono dovuti prendere cura del monumento.
Hanno spiegato Francesco Emilio Borrelli e il consigliere del Sole che Ride alla II Municipalità Salvatore Iodice. “Ora – proseguono Borrelli e Iodice – non ci resta che attendere l’ultimazione dei lavori. Non vediamo l’ora di ammirare la fontana contornata dalla nuova recinzione. Ma, soprattutto, gli incivili si diano una regolata”.
Daniela Cardone