La vittoria poteva e doveva essere la risposta che tutti s’aspettavano, invece un brutto Napoli crolla in casa contro il Bologna, lasciando scappare via quel poco di fiducia che i tifosi avevano acquisito dopo Liverpool.
La squadra di Ancelotti inizia bene, ha il controllo completo del campo per 30 minuti. Dopo è black out e nulla gira nel verso giusto. Al 58’ pareggia Olsen, poi Sansone la chiude sull’1-2. Due gol annullati per gli azzurri, entrambi per fuorigioco.
Punti interrogativi nella scelta degli 11 titolari: Di Lorenzo è costretto a ricoprire il ruolo di terzino sinistro, mentre Maksimovic occupa la fascia destra. Il gigante serbo ha dimostrato di essere utile in quella posizione contro le big d’Italia e d’Europa, creando una difesa più solida. A cosa è servito ieri, quindi, schierarlo nel ruolo di terzino destro in una partita da dominare? Callejon escluso ancora una volta. Elmas è esterno di centrocampo.
Bordata di fischi meritati per il Napoli a partita conclusa, da parte di chi è stanco di vedere i propri miti perdere miseramente punti. È una squadra stanca, svogliata e priva di idee.
La società azzurra è in un punto di non ritorno, dove mister e calciatori sembrano parlare lingue diverse. Ancelotti manda la squadra in ritiro, ma è questa la giusta soluzione? Il presidente dà ancora fiducia all’allenatore e si aspetta una degna risposta sul campo. I tifosi impazienti si sentono traditi e presi in giro.
Quattro punti nelle ultime 6 gare. Azzurri a -17 dalla prima in classifica: è la peggior partenza del Napoli dopo 14 partite, seconda sola al campionato 2007/08, primo di serie A, quando però mancavano giocatori come Koulibaly, Ruiz e Mertens.
Salvatore Esposito