Il Prefetto di Napoli, Marco Valentini, ha disposto, il rinvio dell’incontro di calcio tra Napoli e Inter valevole per la Coppa Italia TIM 2019/2020, programmato per domani 5 marzo alle ore 20.45 presso lo stadio San Paolo per la questione Coronavirus. Il prefetto ha praticamente bypoassato la Lega Calcio e senza aspettare nessuna decisione del governo del Calcio ha agito di conseguenza. Nella mattinata di oggi il rinvio era cosa certa ma mancava l’ufficialità.
Ieri sera, sul tardi, è arrivato anche l’ok di Aurelio De Laurentiis alla proposta di calendario formulata dalla Lega Calcio. Nel pomeriggio di ieri, il presidente del Napoli aveva lasciato in sospeso il suo parere, che ha espresso poi in serata. L’altra semifinale, Juventus-Milan, era già stata rinviata a data da destinarsi. Il presidente del Napoli ha trascorso l’intera giornata di ieri al telefono, parlando con i vertici della Lega e con alcuni rappresentanti del Governo. L’idea che la partita si potesse giocare a porte chiuse l’ha mandato su tutte le furie: a queste condizioni non avrebbe accettato che la sfida con l’Inter si giocasse, anche perché la decisione sarebbe stata resa ufficiale soltanto stamattina, a poche ore dallo svolgimento della gara. A quel punto ci sarebbero potuti essere anche problemi legati all’ordine pubblico: per la semifinale di ritorno di coppa Italia, il Napoli ha venduto 42.000 biglietti e DE Laurentiis ha spiegato al presidente della Lega il perché non avrebbe accettato le porte chiuse. Il Napoli ha spiegato che ai cancelli d’ingresso del San Paolo si sarebbero potute presentare persone residenti a Napoli, ma che vivono in Lombardia o in altre zone rosse e che sarebbero sfuggite a qualsiasi controllo. Insomma, De Laurentiis non ha voluto sentire ragioni ed ha preteso che anche Napoli-Inter fosse rinviata. Così com’è avvenuto.
Massimiliano Zumi