L’emergenza che stiamo vivendo, a causa del Covid-19, ci vede sempre più sedentari e protagonisti di un ménage familiare chiaramente poco ordinario. Allora cosa fare per combattere la noia? La risposta è scritta sui social network, ormai straripanti di foto di pasta fresca, pizze di vario gusto e dolci homemade di ogni tipo. Pare ovvio che gli italiani si stiano dedicando alla cucina, riprendendo la tradizione delle cose fatte in casa; una maniera di passare il tempo e in qualche modo di fermarlo; il momento giusto per fare “quella torta” che non si aveva il tempo di preparare.
Del resto, il cibo è da sempre parte fondamentale della società; Il cibo è linguaggio. È “un veicolo di auto-rappresentazione e di scambio culturale [..]” come scrive M. Montanari ne Il cibo come culturae lo dimostra ancora una volta.
Ma si sa, più cucini più mangi. Bisogna, quindi, bilanciare bene e divertirsi pasticciando ma senza il rischio di ingrassare e magari preferendo la preparazione di piatti più light. È il momento per privilegiare i legumi secchi a quelli in scatola, la torta alle mele alle merendine e il pane fatto in casa a quello in cassetta; il tempo giusto per evitare cibi confezionati che prediligiamo per circostanza che, seppur di più rapido utilizzo, contengono conservanti e coloranti che compromettono la nostra salute. Anche tagliare delle verdure può aiutare a combattere la poca dinamicità di questi giorni e allo stesso tempo rafforza il sistema immunitario. Usare la cucina come terapia, ma con i giusti ingredienti!
Cambiamo le abitudini sbagliate, dilettiamoci in cucina e impariamo anche a fare le tagliatelle “come faceva la nonna” ma senza sfogare le preoccupazioni solo sul cibo. Dedichiamoci anche ad altro: alleniamoci, dipingiamo e riprendiamo quel libro che avevamo lasciato a metà.
Valentina Fruttauro