È tempo di dirette. In questo periodo di quarantena, molti calciatori si videochiamano ed in diretta chiacchierano di calcio, come due amici al bar il venerdì sera. Da Totti a Cannavaro, da Vieri a Lele Adani. Ed è proprio qui che bisogna soffermarsi. C’è chi, nostalgico, ricorda le proprie imprese e le coppe vinte, e chi, invece, si commuove parlando di Diego Armando Maradona.
Christian Vieri, emozionato, racconta ad Adani di un documentario su Netflix: Maradona en Sinaloa. “È tutto reale! Quando Diego arrivò, la sua squadra era ultima. Poi iniziò a vincere. In due anni lì, più che la tattica, emerge il profondo rapporto che ha con i giocatori. È una roba fenomenale! Ti metti a piangere. I calciatori davano tutto per lui. Impressionante“.
Lele Adani racconta un aneddoto su Maradona: “Ognuno può avere una opinione su Maradona. Diego è di tutti, e con le sue contraddizioni ha fatto parlare tutti. Però su una cosa si è sempre d’accordo: se Maradona entra in una stanza, questa si illumina! Si prende sempre la scena”.
Poi continua: “Ma lo sai che quando i compagni di squadra parlano di lui piangono? Nel parlare di Maradona ti sorride l’anima”.
Nel raccontare, i due si emozionano. Si emoziona chi ascolta, si commuove chi è napoletano. Ci si commuove quando si giunge ad una conclusione concorde: “Maradona è stato più di Napoli che di Buenos Aires. Dio lo ha creato e lo ha regalato a Napoli. Erano una cosa sola”.
Salvatore Esposito