Il pomodorino del piennolo è una varietà di pomodoro, unica nel suo genere, coltivata unicamente sulle coste del Vesuvio. Il nome, così particolare, deriva dalla conservazione che vede una tecnica “a pendoli” dunque in gergo “a piennolo”: grappoli interi che vengono legati ad un filo di canapa in forma circolare e disposti in luoghi areati. Secondo la storia, questa tecnica si sviluppa grazie alle donne che abitavano nei pressi del vulcano che essendo mogli di pescatori riprendevano la tecnica che questi utilizzavano per le reti.
Questi pomodorini hanno una forma rotonda e un piccolo “pizzo” alla fine, tipico della verità e il suo sapore si contraddistingue per particolare dolcezza dal retrogusto acidulo con una polpa soda e compatta. Il colore acceso pare sia dato dal posto di coltivazione (appunto le pendici del Vesuvio) grazie al terreno vulcanico e al sole.
Secondo la leggenda, il gusto viene garantito dalle radici che si nutrono della stessa lava del Vesuvio. Il mito narra che Lucifero creò Napoli sottraendo un pezzo del Paradiso. Così Gesù vedendo sottrarsi un tassello di cielo cominciò a piangere tanto che le sue lacrime bagnarono le pendici del Vesuvio rendendo la terra così fertile.
I pomodorini del piennolo sono un must have anche per lo spaghetto con i frutti di mare tipico della vigilia natalizia. Se passate per Napoli compratene uno, fate soffriggere aglio, olio e peperoncino, aggiungete i pomodorini e fate stringere il sughetto. Poi unite i frutti di mare e infine gli spaghetti al dente. Tanto prezzemolo tritato fine e tanto basilico. E godete!
Valentina Fruttauro