In una triste domenica dove ancora vivo è il ricordo della tragica morte di ieri del calciatore del Livorno di Pier Mario Morosini che ha sconvolto il mondo del calcio e dello sport tutto, e in una Napoli ancora distratta per le fasi finali dell’America’ Cup che ha creato più danni alla viabilità che (causa maltempo) spettacolo tra le acque, tre notizie di cronaca, alquanto diverse tra di loro, balzano agli occhi mettendo ancora una volta di fronte ad un amara realtà i cittadini del capoluogo partenopeo e della Campania in generale. In un colpo solo si parla, infatti, di mala sanità, camorra e furti d’auto, tre settori purtroppo abbastanza in voga sulle prime dei giornali nelle pagine di cronaca”.
Per quel che riguarda la prima delle tre – la sempreviva mala sanità – questa volta si rasenta l’incredulità. Che il settore sia in perenne crisi a causa dei debiti che la RegioneCampaniaha contratto nei decenni di sciagurata gestione dei bilanci e delle risorse è abbastanza evidente, ma che addirittura dal prossimo 20 aprile agli ammalati degli ospedali siano costretti a fare a meno di servizi essenziali come lenzuola, federe e kit sterilizzati sembra una barzelletta ma purtroppo non si tratta che di pura e triste realtà: l’American Laundry, la più antica lavanderia industriale italiana, fornitrice di grandi complessi ospedalieri della provincia di Napoli, Bologna e di alcune regioni del sud ha proclamato uno sciopero che bloccherà le consegne del materiale ospedaliero a causa dei forti debiti che sono aumentati in modo esponenziale. Asl e Regione hanno accumulato un buco di oltre 42 milioni di euro e per questo motivo gli oltre 420 dipendenti della industria di Melito, specializzata da oltre un secolo nei lavaggi e nelle forniture giornaliere dei tessuti puliti per migliaia di lettini d’ospedale, continuano a restare senza stipendio. “Senza soldi non si cantano messe” recitava il vecchio detto napoletano ma in questo caso non si da assistenza nemmeno agli ammalati. Per questo non possiamo che ringraziare sentitamente la nostra Regione e le nostre Asl.
La seconda notizia, quella dei furti d’auto, lascia basiti non tanto per la sostanza (perché si sa che uno dei core business della macro – ma soprattutto – micro criminalità è proprio quello del furto) ma piuttosto per la rilevanza dei numeri: secondo un indagine condotta dalla “Viasat Group Spa” nella pubblicazione della “Guida alla Sicurezza” ha stilato una particolare classifica dei furti nell’arco del 2011 e la prima posizione, manco a dirlo, è stata per Napoli è la Campania. Nel capoluogo partenopeo ogni giorno scompaiono per furto ben quarantadue auto, mentre la stessa palma d’oro a livello regionale spetta alla Campania con i suoi 20.946 furti d’auto registrati nel 2011, con il Lazio che segue a ruota con 20.873. Insomma, il mestiere tra i più vecchi del mondo gode di ottima salute e i numeri lo confermano.
Terza, ma non per ordine di importanza in questa “hit di cronaca” della domenica partenopea, è la camorra che in questa circostanza non poteva certamente mancare. Questa volta la criminalità organizzata si è messa in evidenza nel settore edilizio, con il controllo di intere palazzine, business in grado di generare un entrata cospicua in termini di incassi per i clan. Si stima, secondo un censimento avviato dai vigili urbani guidati dal generale Luigi Sementa, che in otto mesi la malavita ha controllato ben 500 edifici che tradotto in numeri fanno circa cinquemila case comunali, l’ottanta per cento non in regola, la maggior parte dei queste in mano ai clan. Si tratta nello specifico di case pubbliche, quelle Erp e anche del patrimonio disponibile, vale a dire quello storico, nonché di locali commerciali. Un patrimonio che dovrebbe appartenere al Comune di Napoli e di tutti i napoletani ma che purtroppo per il momento arricchisce le “casse” della camorra. Per Bernardino Tuccillo, assessore al Patrimonio, «Ci sono interi edifici che versano i soldi del fitto direttamente alla camorra. Si tratta di un fatto gravissimo che stiamo contrastando con ogni forza e che cercheremo di ovviare al più presto».
Si organizzano manifestazioni internazionali, concerti e Ztl ma la città ha bisogno di ben altro, non certamente di interventi di facciata che nascondono sotto una bella maschera tutto il marcio cronico che un coacervo di criticità irrisolte ci lascia da anni in dote. Ben vengano tutto il resto delle lodevoli iniziative, ma si dia finalmente priorità a problematiche più urgenti.