Victor Osimhen, nuovo numero 9 della squadra azzurra, racconta la sua difficile infanzia in un commovente video pubblicato su Instagram dal Napoli.
Victor nasce a Lagos, in Nigeria, nel 1998. La sua infanzia non è stata semplice. Era piccolo, infatti, quando la madre venne a mancare, e soli tre mesi dopo il padre perse il lavoro. Il ragazzo, per aiutare la propria famiglia, vendeva acqua tra le strade trafficate della sua città d’origine. “È un luogo in cui non c’è speranza, dove nessuno ti dice di credere in te“.
Nel calcio vede l’unica speranza, per il bene suo e dei parenti, per poter vivere una vita dignitosa. “Sono felice di dove sono ora, ho imparato a non abbattermi e a credere in me stesso”. Come lui stesso afferma, la dura infanzia e la lotta per la sopravvivenza lo hanno reso un ragazzo umile, e a differenza di altri bambini che si godono la giovane età, Victor viveva nel traffico di Lagos e accettava ogni tipo di lavoretto (commissioni per altre persone o tagliare l’erba del vicino) al fine di guadagnare qualche soldo per mangiare.
“Non c’è nulla che mi sia veramente piaciuto. Era sempre una lotta e questo mi ha aiutato a diventare quello che sono”.
L’idolo del numero 9 del Napoli era, ed è, Didier Drogba. Del campione ivoriano ammira il suo modo di giocare ed il tipo di persone che è. “Da quel momento vedere giocare Drogba ha avuto un impatto importante sul mio futuro, mi ha aiutato molto“.
Essere al Napoli è un sogno che diventa realtà. Fino a qualche anno fa nessuno avrebbe creduto in questa svolta, lui in primis. Dopo i difficili momenti al Wolfsburg e dopo il rifiuto di due squadre belghe, Osimhen fu reclutato dallo Charleroi: “Ora credo che nulla sia impossibile”. Per il ragazzo è un sogno che si avvera.
Un altro sogno è quello di vincere il premio come miglior calciatore africano dell’anno. La strada è lunga, certo, ma Victor giura di essere sulla strada giusta.
“Ancora prima di firmare con il Napoli era come se facessi già parte della squadra. Moltissimi tifosi del Napoli mi scrivevano, mi parlavano della città… Io leggevo tutto. Mi dicevano che la città è bella, che la gente è meravigliosa. Non credo che a Napoli esistano persone razziste, non ho mai visto nulla del genere da quando sono arrivato. Vedere la passione della gente per il calcio qui a Napoli è stato fantastico. Il Napoli è la loro vita e i tifosi darebbero qualsiasi cosa pur di vedere la squadra vincere. Penso di poter ricambiare e dare loro quello che vogliono, per essere amato ancor di più”.
Infine, un piccolo messaggio ai tifosi azzurri: “Voglio salutare i tifosi del Napoli e ringraziarli per avermi spinto a fare questa giusta scelta. Mi avete accolto benissimo. Prima di arrivare mi avete mandato messaggi, foto, video, mostrandomi la vostra bellissima città, ancor prima che venissi qui. Penso che il 70% del lavoro per farmi venire qui lo abbiate fatto voi. Vi sono grato e spero di rendervi orgogliosi, dando tutto quello che ho, per avere il vostro sostegno“.
Salvatore Esposito