Un tempo quartiere malfamato di Roma, oggi, ‘’Suburra’’, diviene allegoria di un paese intero. La terza stagione di ‘’Suburra’’ prodotta da ‘’Cattleya, ‘’Rai fiction’’ e Netflix è disponibile sulla piattaforma di quest’ultimo. Alessandro Borghi e Giacomo Ferrara sicuri più che mai, sono pronti ad entrare nelle stanze del vaticano e addentrarsi tra le strade di Roma Nord. Ad accompagnarli in ogni loro scelta, il fantasma di ‘’Lele’’. Soltanto sei le puntate che ci conducono ad un finale, come minimo traumatico. Davvero troppo poche, lo spettatore fruisce delle immagini quasi divorandole, senza assaporarle realmente. L’utente viene condotto alla visione in modo frenetico, manca l’importante alternanza di calma ed eccitazione. E mentre alcune scene sono state totalmente tagliate, altre sono talmente incantevoli che avrebbero meritato sicuramente un minutaggio maggiore. La regia è opera di Arnaldo Catinari, storico direttore della fotografia italiano, che si cimenta in questa nuova veste di regista, esperimento ben che più riuscito. Con un occhio alle panoramiche, riuscendo a catturare l’essenza delle varie ambientazioni, dal santuario di Greccio, al mare di ostia, fino allo skyline del Colosseo. E l’altro ai dettagli, dagli abiti sfarzosi degli Anacleti, agli occhi malinconici e aggressivi di ‘’Aureliano’’ e ‘’Spadino’’ nel ricordo di ‘’Lele’’ e nella voglia ossessiva di divenire i nuovi re di Roma. Non dimenticando che dietro ad ogni grande uomo, c’è sempre una grande donna, ecco che trovano posto nella diegetica e si potrebbe dire ‘’a giusto titolo’’, le regine di questa utopica (per alcuni) ‘’Suburra’’. ‘’Angelica’’ moglie di ‘’Spadino’’ e ‘’Nadia’’ compagna di ‘’Aureliano’’, entrambe le quali simboleggiano: la rivalsa, l’indipendenza, la forza e l’astuzia delle donne. Non più esclusivo possesso dell’uomo padrone, relegata a figura marginale, ma vera alleata e complice perfetta. La serie vedrà protagonista assoluto ‘’Amedeo Cinaglia’’ alias Filippo Nigro, arrivato alla soglia del potere, persi gli affetti familiari, aiutato dalla regia di Catinari, il vero animo del ‘’Cinaglia’’ buca lo schermo e arriva dritto al cuore dello spettatore, che incredulo assiste alla metamorfosi del politico, nella perfetta analogia del personaggio di ‘’Ciro’’ in ‘’Gomorra’’. L’ultima stagione dell’avvincente serie vi aspetta con: scontri, segreti, sofferenze e amori. Siate pronti a farvi conquistare ancora una volta dalla città eterna.
Giuseppe Mugnano