C’è qualcosa che non va, ed il risultato di stasera parla chiaro. Il Milan sbanca il San Paolo per 1-3, con un super Ibrahimovic che timbra due volte il cartellino.
Terza sconfitta consecutiva in casa che ridimensiona Gattuso e l’intera squadra. Sul banco degli imputati ci sono tutti. Non vi è nemmeno l’ombra di Insigne e della sua brillantezza mostrata in Nazionale. Oggi il capitano azzurro è nervoso e non ne indovina una.
Il Milan è superiore in ogni reparto di campo. Bakayoko è uno dei pochi che si salva. L’espulsione al 65esimo per doppia ammonizione rende ancor più amaro ed in salita il match. Il primo giallo al francese è inventato, ma inutile parlare di Valeri, insufficiente e in malafede. Ruiz è il gemello di quello che comandava il centrocampo spagnolo qualche giorno fa.
Di Lorenzo e Mario Rui sono una iattura. Il primo è colpevole dei due, se non tre, gol milanisti. Il secondo proprio non riesce a crossare, né a superare l’avversario in velocità.
Lozano sufficiente, Politano l’unico che si salva per l’impegno. Qualche tiro, però, andava indirizzato in porta.
Piccolo appunto su Gattuso. A volte l’emozione gioca brutti scherzi, ma alla sfida di stasera qualche colpa va data anche a lui. Dov’è il tanto famoso veleno? Non può emergere certo una partita ogni tre. Non vi è lucidità, né in campo né fuori. L’esempio è la mancata sostituzione di Ghoulam. La panchina azzurra non si è resa conto degli slot esauriti. E poi perché inserire Elmas solo al 89esimo se la squadra da venti e più minuti ha subito l’inferiorità numerica? Certamente le caratteristiche del macedone potevano solo far bene.
Infine Mertens è l’antipode del calciatore che ha superato il record dei record.
Napoli, bisogna darsi una svegliata, e subito. I tifosi non vogliono concludere il secondo campionato già a novembre. Sassuolo e Milan corrono. Sarà difficile stargli dietro.
Salvatore Esposito