Chi ha detto che i panettoni sono una specialità dolciaria interamente appannaggio dei fratelli settentrionali ?
Nonostante sia risaputo che questo squisito dolce natalizio è stato partorito per la prima volta da maestranze milanesi da qualche anno a questa parte è in netto aumento il fenomeno dei “Panettoni d’autore” provenienti dal Sud dello stivale.
Sono tanti infatti i pasticcieri campani e del Sud Italia che stanno proponendo prodotti di ottima qualità ma soprattutto aggiungendo all’interno dei panettoni le specialità del meridione. Ecco dunque che quest’anno il maestro Sal De Riso ha partorito il panettone al caffè napoletano ma non vanno dimenticati i panettoni con i fichi del Cilento, i limoni di Sorrento, le mandorle di Avola o l’inconfondibile pistacchio di Bronte.
Intanto in un’intervista rilasciata ad Ansa il noto relaise dessert padovano Luigi Biasetto ha sottolineato l’importanza della contaminazione tra Nord e Sud nel capo della produzione: “Mi manca molto, in questi giorni di lockdown, quel prezioso confronto tra competenze, la messa in rete di suggerimenti e novità che si realizza nel corso dei nostri incontri. Confrontarsi è fondamentale per la crescita di ciascuno. La crisi che registriamo noi non è di vendita, ma di condivisione. Anzi, quest’anno, nonostante la crisi, assistiamo a un aumento di richieste del panettone, del pandoro, ma anche della Focaccia Veneziana, per un complessivo 130%, di cui una larga parte proviene dai mercati esteri. Probabilmente, in un anno tanto difficile, i consumatori, che sono sempre più esperti ed esigenti, hanno deciso di gratificarsi alzando l’asticella del valore percepito”.
Anche Sal De Riso ha trovato importante questo confronto:” Convinti dell’importanza della collaborazione, stiamo già organizzando con altri colleghi, per quando sarà possibile tornare a viaggiare, eventi da realizzare da Dubai alle Americhe. Vogliamo contribuire a far crescere anche questo comprato e intendiamo divulgare con sempre maggiore forza la conoscenza e al diffusione del Made in Italy”
Giovanni Gravoso