Sono sorprendenti le novità giunte dagli studi effettuati da un team di esperti sulla città di Pompei: l’antica cittadina avrebbe infatti origini etrusche. A rivelarlo è stato il direttore del parco archeologico e responsabile della direzione generale dei musei Mibact Massimo Osanna. Le ricerche, condotte anche dall’archeologo e professore Carlo Rescigno sono state presentate all’accademia dei Lincei. Il meeting si è tenuto in una tavola rotonda con Fausto Zevi, professore emerito di storia dell’arte greca e romana alla Sapienza di Roma e accademico, Carmine Ampolo, emerito di storia greca alla Normale di Pisa, Pier Giovanni Guzzo, per molti anni alla guida degli Scavi di Pompei, con l’introduzione dell’accademico Roberto Antonelli.
Le origini etrusche
Sarebbe stato un gruppo di schiavi etruschi a fondare le basi della cittadina campana. Gli edifici ed i templi hanno poi avuto luce con l’influenza greca ed italica. Dopo anni di lustro però la prima Pompei ha iniziato un lento declino che l’ha portata all’abbandono totale da parte dei suoi abitanti. Complice di tale misfatto la tragica battaglia di Cuma nel 474 a. C. con i greci che vinsero contro gli etruschi grazie alla potente flotta navale. Con questa vittoria i sicelioti posero fine all’espansione etrusca nell’Italia ellenica e assestarono un duro colpo all’influenza politica che essi esercitavano in Italia continentale. Successivamente nel 415 a. C. gli Etruschi appoggiarono la fallimentare spedizione ateniese in Sicilia contro Siracusa: ciò contribuì ulteriormente al loro declino e alla loro fine. Mentre con questa vittoria, e con le altre contro Atene e Cartagine, i sicelioti di Siracusa prendevano sempre più potere nel Mediterraneo Della situazione che si creò ne approfittarono poi i romani, i sanniti ed i galli. Infine, con l’incursione romana si è giunti alla Pompei maggiormente conosciuta da tutti, quella che cadrà con l’eruzione del Vesuvio.
Giovanni Gravoso