Prima dell’addio al calcio, prima dei problemi con droga e fisco italiano, prima di quel tremendo 25 novembre e del conseguente cambio nome allo stadio esisteva già un luogo pubblico dedicato a Maradona. Bisogna usare il passato poichè ad oggi questo luogo ha cambiato identità: si tratta di un vicolo. In occasione del primo scudetto (1987) infatti il popolo decise di cambiare nome ad uno storico vicoletto di Chiaia. Ed in quel posto dove il cuore di Napoli pompa ininterrottamente fiumi di cultura e tradizione, 33 anni fa, con il lasciapassare del Comune i cittadini affissero una targa. Niente di più semplice per ricordare la presenza in quella città del più grande calciatore mai esistito.
Si chiamava Vico Maradona, proprio in onore di Diego e passava di fianco allo storico Palazzo Guevara di Bovino. Parte della nobile struttura non avrà poi buona sorte, con il crollo di una fiancata nel 2013. Intanto in occasione dello scudetto quel vicolo che costeggiava il palazzo in uno dei quartieri più storici di Napoli era dedicato ad Antonio Serra. L’economista e filosofo seicentesco dovette in quel periodo lasciare il posto a sua maestà, Diego Armando Maradona! Dopo un anno dall’inizio dei lavori per il risanamento del Palazzo Guevara si decise di togliere la targa, presente in quel punto da oltre vent’anni. Questo breve racconto racchiude perfettamente il forte senso di appartenenza riconosciuto dal popolo che non ha dimenticato le prodezze del fuoriclasse argentino. A quasi un mese dalla morte del ”diez” ritorna curioso ricordare come i partenopei gli abbiano dimostrato tutto il loro amore sin dal primo trionfo con un gesto di pubblica importanza. Prima di allora mai nessun calciatore aveva dato il nome ad una strada. Ma in questi casi il detto non sbaglia e sembra chiaro: ”il primo amore non si scorda mai”.
Giovanni Gravoso