120 minuti di gara per Milan, Inter e Juventus. Il Napoli soffre ma vince contro l’Empoli
Tra mercoledì e giovedì si sono giocate quattro partite di Coppa Italia. Mentre il web insorge contro il Napoli per la brutta prestazione, il Milan, l’Inter e la Juventus (1°, 2° e 4° in Serie A) sono costrette a fare gli extra contro le tre delusioni di questa stagione: Torino, Fiorentina e Genoa.
I rossoneri primi in classifica, infatti, strappano la gara ai rigori contro il Torino. Nessun ampio turnover in casa Milan. Sì, c’era Tatarusanu tra i pali e Musacchio nei due di difesa, ma il restante è la squadra da campionato. Torna Ibrahimovic. Calabria costretto a giocare a centrocampo.
I nerazzurri, secondi in classifica, fanno gli straordinari contro la Fiorentina. A deciderla è un colpo di testa di Lukaku al minuto 119. Conte parte con Sanchez titolare, che fa poi spazio al belga al minuto 69. Perisic trova la titolarità. Sorpresa della giornata è assistere ad una intera partita di Eriksen. Kolarov e Ranocchia nei tre di difesa.
La Juventus si fa recuperare un doppio vantaggio, e al 90esimo la gara è ferma sul 2-2. Volti insoliti nelle fila bianconere, con Portanova, Wesley e Dragusin dal primo minuto. Chiellini torna titolare. Al 105esimo è il giovane Rafia a regalare una gioia a Pirlo.
Tutte in extra-time. Gli allenatori hanno provato a risolvere la partita in corso facendo subentrare i loro top, poiché, si sa, 30 minuti di gara in più sono una batosta incredibile, soprattutto se si gioca ogni 3 giorni.
È il Napoli ad uscirne meglio, dunque, che ha chiuso la sfida contro l’Empoli nei minuti regolamentari. Un ispirato Lozano mette la firma con un gol ed un assist prezioso per Di Lorenzo, che con un colpo di testa volante segna la prima rete della gara. Al centro del campo ci sono Elmas, Lobotka e Demme. Rrahmani è affiancato da Koulibaly. Buona prova del kosovaro.
Ancor più delle altre volte, è emerso quanto sia difficile interpretare il ruolo del trequartista. In tempi in cui il calcio è sempre più dinamico, la trequarti è la zona di campo più complessa. Il Napoli non ha calciatori “naturali” in quel ruolo. Chi si posiziona lì è costretto a scomparire a gara in corso. Il fenomeno Zielinski ne è l’esempio più lampante. Lo si esalta, giustamente, perché risolve una partita ostica come quella di Cagliari, ma è invisibile nelle gare successive. Ieri a sostituirlo c’era Elmas, ma in tanti anni al club azzurro, non si è ancora capito qual è il vero ruolo del macedone. L’unica certezza è che trequartista non rende.
I due gol dell’Empoli, infine, sono lo specchio del Napoli di quest’anno. Gli uomini di Gattuso sono soffrono le ripartenze e sono costretti ad inseguire. Tante verticalizzazioni sbagliate. Il centrocampo poco folto permette agli avversari di gestire la palla con tranquillità fuori l’area di rigore, poiché non vi è la pressione dei mediani, e di tirare dalla distanza, visto non vi è alcun calciatore che si oppone.
Un centrocampo a tre sarebbe sicuramente meglio.
Salvatore Esposito