Il risultato di ieri può andar bene al Napoli. La prestazione è però deludente. Gli azzurri pareggiano 0 a 0 allo Stadio Maradona. Il lato positivo è il non aver subito gol, anche se la difesa non è stata delle più ferree. Ospina ci mette una pezza più di una volta. Il lato negativo è che il Napoli tira in porta solo 2 volte, contro i 6 tiri nello specchio (19 totali) dell’Atalanta.
Il modulo è confuso, i reparti sono distanti tra di loro e la gara si svolge nella sola trequarti azzurra. Con i 3 in difesa, che si trasformano in un 5 dietro al centrocampo in fase difensiva, gli uomini di Gattuso non trovano vie d’uscite, se non lanciando lungo palloni, quasi alla cieca. A stoppare c’è Lozano (schierato unica punta). L’alternativa è stata servire Insigne al centro del campo. Il capitano, infatti, si trasforma in un playmaker. I risultati sono pessimi, ma non per colpa sua.
Molte distrazioni ma poca possibilità di scelta. Gattuso decide di giocare in contropiede, e quando Demme e Bakayoko sono palla al piede, non hanno altra chance se non abbassare la testa e scontrarsi contro il muro atalantino. Situazione simile sulle fasce d’attacco. C’è stata una sola incursione sul lato destro, quando a seguire l’azione di Politano vi era Di Lorenzo. Per il resto è buio totale.
L’atteggiamento del Napoli è deludente, la partita è noiosa ed i calciatori sono nervosi. Koulibaly, che ieri copriva il ruolo di terzo difensore a sinistra, è portato a spingere oltre il centrocampo. È il modulo che lo decide. Ma quando il senegalese saliva, Gattuso gli urlava contro. Koulibaly, stizzito, lo manda a quel paese.
Questione delicata e nervi tesi in casa Napoli. Il mister è ai ferri corti con la società. Il prossimo errore sarà fatale.
Salvatore Esposito