Il 14 febbraio si è festeggiato “San Valentino” ed il teatro San Carlo di Napoli continua ad essere tra i teatri in grado di regalare emozioni e stupori attraverso le rappresentazioni di balletti ricchi di tecnica, eseguiti con leggiadria dai professionisti che con passione e determinazione eseguono il loro lavoro.
Quest’iniziativa nasce anche come sostegno della cultura e come gesto di solidarietà nei confronti di tutti gli artisti che da tanti, troppi mesi continuano a vedere il teatro chiuso e si trovano dinanzi ad una situazione lavorativa molto difficile da gestire.
Grazie all’utilizzo di mezzi tecnologici all’avanguardia, il balletto è stato visibile tramite l’accesso in streaming già dal 12 febbraio, in modo tale da permettere a tutti gli appassionati della danza e non solo di poter ammirare quello che di veritiero ed emozionante saranno in grado di trasmettere i ballerini del corpo di ballo del Teatro, grazie al coreografo del balletto “Le quattro stagioni”, ovvero Giuseppe Picone.
Le coreografie saranno ovviamente eseguite rispettando il distanziamento sociale e tutte le norme che il protocollo anti-covid prevede. Le riprese sono state fatte dal vivo a novembre ed è grazie ad internet che il balletto sarà online fino al giorno 28 febbraio.
Siamo tutti ansiosi di poter tornare a guardare questi meravigliosi lavori dal vivo e grazie a questi ultimi, di poter trascorrere qualche ora in un teatro pittoresco come il San Carlo in compagnia di una persona amata che insieme a noi, condivide la passione per la danza. A piccoli passi, ad ogni modo, ad oggi è possibile far visita al teatro solo di venerdì, sempre rispettando tutte le norme di sicurezza.
A tutti gli artisti: i danzatori, i cantanti, gli attori pieni di talento, auguriamo che tutto possa tornare il più presto possibile alla sana e quotidiana normalità, così da poter permettere, a chi ama davvero il proprio lavoro, di poter continuare a svolgerlo il più serenamente possibile per poi tornare a casa, a fine giornata e sentirsi appagati e soddisfatti della propria vita.
Marianna Amendola