Con il preoccupante aumento delle varianti brasiliana ed inglese di covid19 la Campania si appresta a chiudere migliaia di siti scolastici su tutto il territorio. Notizia che tuona anche nell’hinterland napoletano dove il primo cittadino Luigi De Magistris ha espresso pieno dissenso dissenso verso gli ultimi provvedimenti.
Secondo il sindaco di Napoli c’è bisogno di ridare continuità al reparto scolastico, fortemente tribolato in un anno difficile anche per l’istruzione. A risentirne sono i milioni di giovani alle prese con una didattica a distanza ricca di limiti e contraddizioni. Qualora l’aumento della curva epidemiologica nazionale non dovesse segnare buoni risultati c’è bisogno di una chiusura netta verso l’intero paese. De Magistris ha spiegato: “La Campania è la regione d’Europa con il minor numero di giorni fatti a scuola in presenza. E’ una sconfitta della Regione. Se i dati a livello nazionale segnalano aumento dei contagi mi auguro ci sia una decisione nazionale su un’eventuale chiusura”.
Sulle decisioni del governo: “Posso anche essere d’accordo sulla chiusura se si rileva una necessità ma lo stabilisca lo Stato. Finiamola con giochi politici sulla pelle dei ragazzi. Nella pandemia vedo troppa politica, non un interesse generale”.
A gamba tesa sulle decisioni di De Luca, Luigi De Magistri demanda la questione su un livello nazionale, spezzando una lancia a favore dei giovani. Intanto sono molteplici le foto di protesta mostrate da questi ultimi sui principali canali social, ormai esausti delle aperture a singhiozzo. Si spera quindi che con la zona arancione in atto fino ai primi di marzo la situazione possa ritornare sotto controllo: è necessario infatti ristabilire un velo di normalità in settori come quello dell’istruzione recluso ormai da tempo tra le quattro mura di casa.
Giovanni Gravoso